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La gaffe del Comune di Milano: pubblica una foto generata dall’IA per un lavoro, ma è deformata. Scoppia l’ironia dei social e l’immagine sparisce

29 Giugno 2025 - 12:40 Ygnazia Cigna
«Sembra la locandina di una serie zombie», si legge tra i commenti. E l'amministrazione la cancella

Una foto per promuovere un’offerta di lavoro si è trasformata in un piccolo caso mediatico per il Comune di Milano, al centro delle polemiche social per l’uso maldestro dell’intelligenza artificiale. La pubblicazione risale al 25 maggio scorso, sulla pagina Facebook ufficiale «Comune di Milano – Politiche per il Lavoro», e segnalava un concorso del Coni per 12 assunzioni a tempo indeterminato. Ma l’immagine usata per accompagnare l’annuncio, creata evidentemente con uno strumento di intelligenza artificiale generativa, ha attirato l’attenzione per i motivi sbagliati.

L’ironia social

Volti stilizzati, proporzioni sbagliate, sgranature visibili: un’estetica che ha ricordato a molti più un film dell’orrore che una campagna istituzionale. A far discutere infatti è stato soprattutto l’aspetto inquietante dei personaggi raffigurati, che ha scatenato l’ironia degli utenti. «Sembra la locandina di una serie zombie», si legge tra i commenti sui social. «È un concorso per lavorare tra i Gremlins?», ha chiesto un altro, mentre c’è chi si è chiesto perché il Comune non abbia preferito affidarsi a un illustratore, uno studio grafico o, almeno, a una delle tante scuole di design presenti in città.

Il post è sparito. Ma ne spunta un altro (vecchio) su Chatgpt

Travolto dalle critiche, lo staff social ha rimosso il post, ma ormai la figuraccia era diventata virale. Sui social il caso è esploso solo negli ultimi giorni, complice la natura virale dell’immagine e lo scollamento evidente tra intento istituzionale e risultato visivo. A rendere la gaffe ancora più eclatante è un vecchio post della stessa pagina, datato ottobre 2024, che qualcuno sui social sta facendo notare: metteva in guardia sull’uso disinvolto dell’intelligenza artificiale. «Usare ChatGPT per scrivere il cv può farci perdere il lavoro», si leggeva nel post del Comune di Milano, che rimandava a un’inchiesta del Financial Times sull’uso (e abuso) dell’IA nei processi di candidatura. Un consiglio che oggi suona paradossale, alla luce dell’errore commesso dallo stesso ente promotore.

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