Ultime notizie Chiara PoggiDonald TrumpFrancis KaufmannGaza
SOSTENIBILITÀAria condizionataCaldo recordFranciaLavoro e impresaMarine Le PenSicurezza sul lavoro

Allerta caldo in Francia, Marine Le Pen promette «un piano di aria condizionata» se eletta: «Sto coi lavoratori che soffocano»

30 Giugno 2025 - 21:22 Diego Messini
Marine Le Pen Francia
Marine Le Pen Francia
Allerta massima per la "canicule" che porterà il termometro oltre i 40 gradi. La leader dell'RN dà voce ai malumori per la chiusura di molte scuole

La Francia boccheggia, tanto quanto l’Italia o la Spagna. Nel Paese è ancora il vivo il ricordo da incubo dell’ondata di caldo dell’estate 2003, che costò la vita a circa 15mila persone, in gran parte anziani. E ora le autorità corrono ai ripari. L’agenzia Météo France ha diposto il sistema di vigilanza rossa, il più alto della scala, per 16 dipartimenti per la giornata di domani, martedì 1° luglio, inclusa l’area di Parigi. Altri 68 saranno in vigilanza arancione. Praticamente in tutto il Paese si prevede il termometro supererà quota 34 gradi, con punte anche di 38. Nel corso della settimana si sfonderanno per lo meno in alcune città anche i 40 gradi. L’agenzia parla esplicitamente di una canicule «estrema ed eccezionale per durata, intensità ed estensione» che provocherà ai cittadini un caldo «soffocante». Per questo da oggi circa 200 scuole pubbliche sono state chiuse parzialmente o integralmente. A Tours, la misura ha riguardato tutti gli istituti cittadini. Una misura di sicurezza che provoca però proteste e disagi, ed è proprio su questo che s’inserisce la polemica politica. Con Marine Le Pen svelta a raccogliere i malumori nel Paese e trasformarli in argomento di campagna elettorale preventiva.

La ricetta della freschezza di Le Pen

«È arrivato il momento che la Francia dispieghi un grande piano di equipaggiamento per l’aria condizionata. Lo lancerò sin dal nostro arrivo al potere», scrive sui social la leader del Rassemblement National (RN). Che considera inaccettabile come «in un contesto in cui le ondate di calore sono, purtroppo, regolari, i servizi pubblici non sono più capaci di funzionare per assenza di aria condizionata, contrariamente a decine di Paesi nel mondo». Negando la disponibilità “fresca” di luoghi pubblici come scuole e ospedali, accusa Le Pen, «il governo ci calpesta. È surreale dire alle famiglie di smettere di lavorare da un giorno all’altro perché le scuole non possono più accogliere i nostri bambini, consigliando loro di andare al cinema perché c’è l’aria condizionata. Penso anche a tutti i lavoratori che soffocano negli edifici senza aria condizionata perché alcuni responsabili hanno deciso che i francesi devono soffrire il caldo mentre essi godono, ovviamente, di auto e uffici climatizzati. Con le cosiddette élite francesi, la sobrietà è sempre riservata alle classi medie e popolari», completa l’affondo la leader della destra. Che guarda avanti dunque e pensa a «un grande piano per l’aria condizionata per incoraggiare il rinnovo degli edifici e il miglioramento della qualità della vita nel quadro di una transizione ambientale popolare, sovrana e sostenibile».

La sfida per l’Eliseo nel 2027

Marine Le Pen al momento è ineleggibile come stabilito dalla sentenza dello scorso 31 marzo sulla distrazione di fondi europei, ma la leader dell’RN ha presentato ricorso e spera che il verdetto venga ribaltato nella sentenza d’appello attesa entro l’estate 2026. Formalmente quindi continua a dare battaglia puntando all’Eliseo alle elezioni in programma per la primavera 2027. Il piano B in ogni caso prevede il lancio per la partita più ambita del “delfino” Jordan Bardella. Nel frattempo l’RN consente con una sorta di appoggio esterno la navigazione del governo di centro-destra guidato da François Bayrou. Tenendosi pronto però a staccare la spina quando lo riterrà, considerata anche l’impopolarità di cui gode. Secondo l’ultimo sondaggio d’opinione realizzato dall’istituto Ifop per il Journal du Dimanche, l’80% dei francesi è scontento di Bayrou. Il 77%, d’altro canto, è insoddisfatto di Emmanuel Macron. Passata l’estate con la sua calura insopportabile, il redde rationem con la sfiducia al governo potrebbe arrivare in autunno, così come lo scorso anno con quello di Michel Barnier, quando si discuterà della delicata manovra finanziaria per il 2026.

Foto di copertina: EPA/YOAN VALAT

leggi anche