Le visite non registrate, il pagamento in contanti, i farmaci sottratti all’ospedale. Finisce ai domiciliari un altro primario di Piacenza: è il quinto in 10 mesi


Un nuovo scandalo scuote l’Azienda Usl di Piacenza. Mercoledì 2 giugno, i carabinieri del Nas di Parma hanno arrestato Cosimo Franco, primario di Pneumologia e direttore dell’Unità Operativa Complessa dell’ospedale Guglielmo da Saliceto, con l’accusa di peculato continuato e truffa aggravata e continuata ai danni dell’azienda sanitaria piacentina. Per lui è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, su ordine del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Piacenza. Si tratta del quinto medico dell’ospedale finito sotto inchiesta e arrestato nel giro di dieci mesi.
Visite private in nero e farmaci sottratti allo studio
Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dai Nas e condotte anche con intercettazioni telefoniche e ambientali, il medico avrebbe effettuato visite private non registrate, al di fuori dei canali ufficiali dell’attività intramoenia. I pazienti, infatti, non risultavano regolarmente prenotati, e i pagamenti sarebbero stati effettuati esclusivamente in contanti, con un compenso medio di 100 euro per visita. Le richieste di appuntamento venivano gestite direttamente dal medico tramite il suo cellulare personale, aggirando completamente il sistema sanitario pubblico. In alcune circostanze, secondo gli inquirenti, Franco si sarebbe anche appropriato di farmaci ospedalieri, destinati alla dotazione della struttura pubblica, per poi regalarli ai pazienti visitati privatamente.
37 visite in 6 giorni
L’indagine, avviata a marzo, ha permesso di accertare che il primario, pur essendo formalmente autorizzato all’esercizio della libera professione intramoenia e percependo un’indennità di esclusività da circa 18mila euro all’anno, avrebbe effettuato prestazioni mediche private in giorni e orari non autorizzati, senza registrare le visite e intascando i compensi. Solo tra il 17 e il 22 maggio 2025, avrebbe eseguito 37 visite private, incassando 3.510 euro in nero. Durante la perquisizione effettuata nella sua abitazione, le forze dell’ordine hanno trovato banconote per un totale di 30.950 euro, che sono state poste sotto sequestro.