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Giuli e la polemica sul premio Strega: «Non mi hanno mandato i libri, forse mi considerano un ‘nemico della domenica’»

02 Luglio 2025 - 17:39 Alba Romano
giuli polemica premio strega
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Non ha tardato la risposta della Fondazione Bellonci: «Giuli si è dimesso dalla giuria quando è diventato ministro»

«In genere mi risulta che gli ‘Amici della domenica’ ricevano dei libri, relativi al premio Strega, che li leggano come io ho fatto quando ero considerato tale e poi diano il loro voto». Ha esordito con queste parole interpellato dai giornalisti in Transatlantico il ministro della Cultura Alessandro Giuli riguardo al concorso letterario. Giuli si è autodefinito un «nemico della domenica», ironizzando sull’espressione con la quale si indica il gruppo di intellettuali che ancora oggi esprimono le proprie preferenze per decretare il viciniore del concorso. Il ministro, poi, ha tenuto a specificare che la sua era una battuta.

L’esclusione del ministro Giuli: «Non ho ricevuto nessun contatto e nessun libro»

«Mi risulta che gli ‘Amici della domenica’ ricevano dei libri, relativi al premio Strega, che li leggano come io ho fatto quando ero considerato tale e poi diano il loro voto. Registro il fatto che sono invitato alla serata del premio Strega, sono stati carinissimi, però non ho ricevuto nessun contatto e nessun libro». Queste le parole del ministro delle Cultura Alessandro Giuli che ha parlato con i cronisti nel Transatlantico di Montecitorio a proposito dell’imminente Premio Strega. La cerimonia è infatti prevista per giovedì 3 luglio. «È un po’ curioso che uno debba andare alla serata non avendo ricevuto i libri per cui si organizza la serata. Ciò detto la battuta, perché tale è, è: si vede che mi considerano un ‘nemico della domenica‘». A quanto pare, però, Giuli non avrebbe intenzione di presenziare alla serata di quest’anno.

«Magari mi comprerò i libri, ma non sono neanche giurato»

L’impegno a cui si dedicherà Giuli durante la cerimonia di domani sera, sarà di tipo diplomatico. «Mi dedico a cercare fondi europei per la Cultura andando a parlare con il mio omologo tedesco in Germania», ha detto. A quanto pare, il ministro non avrebbe nemmeno diritto di voto. «Non sono neanche giurato, non ho titolo di giurato, non ho più alcun titolo evidentemente, però questo dovreste chiederlo alla Fondazione Bellonci». Secondo quanto riportato da Giuli, è possibile che acquisterà i libri in gara. «Magari me li compro per il piacere di leggerli, perché il piacere di leggere ce l’ho». A quanto pare, fino ad ora, li aveva sempre ricevuti.

La risposta della fondazione Bellonci: «Col ministro siamo in ottimi rapporti, ma si è dimesso lui dalla giuria»

Dopo la polemica iniziata da Giuli, non ha tardato la risposta della fondazione Bellonci, che si occupa dell’organizzazione dell’evento letterario. «I rapporti con il ministro sono sempre stati amichevoli, ci siamo salutati cordialmente in occasione dell’ultimo Salone del Libro di Torino. Non gli abbiamo inviato i libri del premio perché chiediamo agli editori di spedirli unicamente alla giuria dello Strega, da cui si è dimesso il giorno stesso della sua nomina al ministero della Cultura». Queste le parole di Stefano Petrocchi, direttore della fondazione. Petrocchi ha anche citato un passaggio del documento con il quale il ministro avrebbe lasciato la giuria: «Nella sua lettera scriveva: ‘L’assunzione di tale Ufficio non mi consente di poter continuare a svolgere il mio incarico come membro del gruppo Amici della domenica – Premio Strega, conferitomi in qualità di presidente della Fondazione Maxxi. Con la presente, pertanto rassegno le mie dimissioni con effetto immediato da tale organismo’». Petrocchi ha anche specificato che la fondazione sarebbe felice della partecipazione del ministro alla serata dell’anno prossimo. «Naturalmente il ministro Giuli era tra gli invitati alla serata finale di domani a Villa Giulia, come in precedenza a quella del Premio Strega Poesia lo scorso 9 ottobre, e saremo felici di riaccoglierlo il prossimo anno in occasione della nostra ottantesima edizione. Qualora volesse tornare a far parte anche della giuria del premio ne saremmo ugualmente onorati».

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