Stefania Nobile: «Su Davide Lacerenza ho fallito, ma lo amo. Ringrazio i magistrati se lui è ancora vivo»


«Io so di non poter fare niente perché ho fallito, ne sono cosciente, ma se si ama una persona non la si deve abbandonare». Queste le parole, dopo esser tornata libera, di Stefania Nobile, arrestata con Davide Lacerenza per un presunto giro di droga e prostituzione all’interno della Gintoneria a Milano. E parla dell’ex socio e compagno. «Bisogna usare qualunque arma per salvare questa persona. Oggi posso dire grazie alla magistratura, perché amando tanto la persona di cui sto parlando e che sapete, il fatto che lui sia vivo e salvo per me è avere vinto», ha dichiarato.
Nobile e la richiesta del Tso a Lacerenza prima dell’arresto
Secondo quanto riporta Fanpage e secondo quanto è emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, la figlia di Wanna Marchi, poco prima dell’arresto avrebbe contattato il suo avvocato Liborio Cataliotti per fare in modo che Lacerenza ricevesse un trattamento sanitario obbligatorio (Tso) per via della sua dipendenza dalla cocaina. «Amando una persona, ci si trova completamente soli. Reputo che chi fa uso di sostanze sia una persona malata, che va curata esattamente come chi ha una qualunque altra patologia. Non basta accendere le luci, come ho visto fare, dire stop alle droghe. Non è sufficiente. Quando sento ragazzi che si sentono fighi dire ‘tanto smetto quando voglio’, no ragazzi. Ci siete già dentro completamente», ha detto Stefania Nobile. E ancora: «Il problema della droga è un problema enorme. Come ho sempre detto, solo chi lo prova avendo un familiare o una persona importante nella propria vita può arrivare a capire la distruzione mentale, economica e personale che può portare questo schifo, così come qualunque dipendenza».
L’inchiesta alla Gintoneria
Anche se Nobile ha tollerato alcune azioni di Lacerenza nell’inchiesta è emerso come lei disprezzasse gli eccessi di via Torriani, nonostante i guadagni. Gestiva l’amministrazione del locale ma non quello che si creava quasi ogni sera. Infatti non è le è contestato, a differenza di Lacerenza, il reato di spaccio ma solo quello di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Nobile è tornata libera una settimana fa, proprio perché il Gip ritiene non ci fossero gli elementi utili per il mantenimento delle misure cautelari. Ha però passato tre mesi agli arresti domiciliari. Ora la sua difesa starebbe valutando la possibilità di richiedere il patteggiamento, opzione considerata anche per Lacerenza, ancora agli arresti domiciliari.