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Abbiamo chiesto a Gemini, l’Ia di Google, di scrivere la trama del film di Rexal Ford. In 35 secondi l’ha fatto. La sceneggiatura c’è: daranno un milione anche a noi?

04 Luglio 2025 - 18:30 Franco Bechis
rexal ford film ia
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Secondo la direzione cinema del ministero la pratica per il film fantasma di Kaufmann sarebbe stata regolare e anche la banca non avrebbe riscontrato la truffa. Una versione che fa acqua da tutte le parti. E qui spieghiamo perché con un paradosso

C’è una cosa che mi ha colpito nella prima difesa offerta dal direttore uscente del cinema del ministero della Cultura, Nicola Borrelli, dopo che su open.online abbiamo rivelato la grottesca vicenda del tax credit da 863 mila euro al film immaginario “Stelle della notte” di Francis Kaufmann – Rexal Ford. «La documentazione delle pratiche era regolare», ha spiegato infatti Borrelli, aggiungendo «e anche la banca che ha scontato quel tax credit nella sua istruttoria non ha trovato irregolarità». Dopo questa iniziale difesa Borrelli ha lasciato l’incarico in modo più o meno spontaneo. Ma il caso Rexal Ford non trova ancora alcuna spiegazione degna di questo nome. Sostenere che sulla base di “pratiche regolari” era stato concesso un beneficio pubblico di poco inferiore al milione di euro a un film inesistente fa capire che le regole per dare contributi pubblici al cinema facevano acqua da tutte le parti e si prestavano a qualsiasi tipo di abuso. 

Documenti regolari per Rexal Ford? No, il passaporto era stato chiaramente contraffatto

Improprio anche il riferimento all’istruttoria della banca che ha scontato il tax credit per “Stelle della Notte”, visto che banalmente l’istituto aveva solo il compito di accertare se lo Stato avesse davvero concesso quel tax credit e quindi la somma fosse utilizzabile. La banca una volta appurato che il decreto esisteva (ed esisteva) ha dato ovviamente per scontato che il film non fosse una truffa: quella verifica spettava infatti al ministero della Cultura prima di essere tanto generoso. Alla direzione cinema invece hanno preso per buono un passaporto americano che aveva una identità di fantasia, quella di Rexal Ford. Sembra surreale sentire dire- come è accaduto- che quel passaporto era vero, e solo l’identità contraffatta. Che mai ci potrebbe essere di vero in un documento con una identità falsa? La difesa della direzione del cinema è stata surreale, quanto tutta la vicenda. Si provi ad andare a chiedere un prestito in banca, e si sentiranno le garanzie richieste prima di istruire la pratica. È davvero incomprensibile che le stesse garanzie non vengano chieste dallo Stato italiano quando si tratta di concedere soldi di tutti i cittadini. 

La bozza di sceneggiatura depositata? Bastano pochi secondi con l’intelligenza artificiale

Siccome il film di Rexal Ford era dichiarato per il mercato estero non è stato necessario depositare una bozza del girato, come è obbligatorio invece per chi pensa di distribuire sul mercato italiano. Anche qui dal ministero sostenendo che la documentazione era regolare, si è fatto filtrare che per quel film era stato presentato un piano d’opera dettagliato, se non proprio una sceneggiatura finita. Ma anche fosse così sembra di vivere in un’altra epoca. Che ci vuole a presentare un documento così? Qualche euro al massimo per farselo elaborare da un qualsiasi programma di intelligenza artificiale. Ed è quel che abbiamo provato a fare noi di Open, a dire il vero senza spendere nemmeno un centesimo. Abbiamo chiesto a Gemini, l’intelligenza artificiale di Google, di scrivere per noi la bozza di sceneggiatura di quel film. La domanda fatta a Gemini è tratta dalle poche cose che si sanno della trama di quel film di fantasia, raccontate dal programma “Chi l’ha visto?” di Federica Sciarelli. Eccola: «Puo scrivere per noi un progetto di un film dal titolo “Stelle della Notte”? Il film deve essere girato a Roma e avere per regista Rexal Ford. La trama ha al centro la storia di un anziano critico cinematografico americano trasferitosi in Italia, Jack Donovan, di sua figlia Francesca e del regista emergente Charlie Coppola che farà fortuna a Cinecittà smentendo le previsioni dell’anziano Donovan, che gli aveva pronosticato una carriera di insuccessi. Invece Charlie ottiene con un suo film il premio David di Donatello…».

Ecco la sceneggiatura del film di Rexal Ford scritta in 35 secondi da Gemini, l’Ia di Google

Gemini in circa 35 secondi mi ha sciorinato con entusiasmo la sua bozza di sceneggiatura del film di Rexal Ford. Risposta: “Ecco una bozza di progetto per il film “Stelle della Notte”. Ed ecco il testo del progetto:  

Logline

A Roma, l’anziano e cinico critico cinematografico americano Jack Donovan, convinto che il futuro del cinema sia nel declino, si scontra con le ambizioni della figlia Francesca e pronostica il fallimento del giovane regista emergente Charlie Coppola. Ma quando Charlie trionfa a Cinecittà, Jack è costretto a confrontarsi con i suoi pregiudizi e il vero significato del successo.

Trama

Atto I: Il Tramonto di un Critico

● Scena 1: Roma, Quartiere Trastevere (Esterni, Giorno)

Jack Donovan, un tempo acclamato critico cinematografico di New York, si aggira per le strade di Trastevere, la sua nuova casa. È un uomo di circa 70 anni, con un’aria perennemente scontrosa e un bastone da passeggio. La sua espressione è quella di chi ha visto troppo e non è rimasto impressionato. Manda continue email con critiche corrosive a blog e riviste americane.

● Scena 2: Appartamento di Jack (Interni, Sera)

Jack è seduto tra pile di vecchi DVD e libri di cinema, intento a scrivere una recensione al vetriolo su un nuovo film indipendente. Francesca, sua figlia di circa 35 anni, entra con un vassoio di cibo. È la sua ancora di salvezza, il suo unico vero legame con la realtà. Francesca è una restauratrice d’arte, pratica e con i piedi per terra, preoccupata per il crescente isolamento del padre.

● Scena 3: Cinecittà (Esterni, Giorno)

Charlie Coppola, un giovane regista italiano di circa 25 anni, irradia energia e passione. Sta girando una scena con pochi mezzi ma con grande entusiasmo, un’energia che contrasta nettamente con il disincanto di Jack. Charlie ha una visione unica, un amore per il cinema puro e quasi ingenuo. Francesca, che lo ha conosciuto tramite amici comuni, è affascinata dalla sua energia.

● Scena 4: Un caffè a Campo de’ Fiori (Esterni, Giorno)

Francesca presenta Charlie a Jack. Lo scontro è immediato. Jack, con la sua solita arroganza, liquida il lavoro di Charlie come “presuntuoso” e “privo di futuro”, definendolo l’ennesimo sognatore che finirà nell’anonimato. Charlie, inizialmente ferito, si accende di determinazione. Le parole di Jack, invece di abbatterlo, lo spronano a dimostrargli il contrario.

● Scena 5: Notizie sull’industria cinematografica (Interni, Sera)

Jack legge online notizie di Hollywood, commentando con cinismo il declino dell’industria. Francesca cerca di fargli capire che il cinema è in continua evoluzione, ma Jack è irremovibile nelle sue convinzioni passatiste.

Il secondo atto del film immaginato da Gemini: il regista italiano si mostra un talento

Atto II: La Luce di un Nuovo Talento

● Scena 6: Il set di Charlie (Esterni/Interni, Giorni alterni)

Charlie, con l’aiuto di Francesca che, pur non essendo direttamente coinvolta nella produzione, lo supporta moralmente e logistica, lavora instancabilmente al suo film, un dramma intimo ambientato nella Roma contemporanea. Le difficoltà sono molteplici: budget limitato, imprevisti, ma Charlie affronta tutto con resilienza e una creativa capacità di adattamento. Si vede la sua crescita come regista.

● Scena 7: L’appartamento di Jack (Interni, Sera)

Francesca tenta di far leggere a Jack alcune sceneggiature emergenti, tra cui una di Charlie (senza rivelarne l’autore), ma lui le respinge a priori. Le tensioni tra padre e figlia aumentano, con Francesca che lo accusa di essersi arreso al cinismo.

● Scena 8: Presentazione del film (Esterni, Giorno)

Charlie riesce a completare il suo film e a presentarlo a un festival minore. Il passaparola inizia a crescere. Jack, incuriosito dal crescente brusio attorno a un “nuovo talento romano”, inizia a sentire il nome di Charlie Coppola.

● Scena 9: Dibattito pubblico (Interni, Sera)

Durante un dibattito cinematografico, Jack si ritrova a discutere con altri critici, alcuni dei quali elogiano il film di Charlie. Jack, pur non avendolo visto, si sente costretto a difendere la sua posizione iniziale, suscitando le risate di alcuni presenti. Questo lo irrita profondamente.

Il terzo atto del film dell’uomo di villa Pamphili: la candidatura ai David di Donatello

Atto III: Le Stelle del Futuro

● Scena 10: La candidatura ai David di Donatello (Interni, Giorno)

La notizia arriva: il film di Charlie Coppola è stato candidato ai David di Donatello, il più prestigioso premio cinematografico italiano. Francesca è felicissima per Charlie e, con una punta di sfida, lo rivela a Jack. La reazione di Jack è un misto di incredulità e fastidio.

● Scena 11: La serata dei David di Donatello (Interni, Sera)

L’atmosfera è elettrica. Jack, nonostante il suo scetticismo, è lì, forse per accompagnare Francesca, forse spinto da una morbosa curiosità. Vediamo Charlie emozionato, ma composto. Quando viene annunciato il vincitore per la categoria principale, è Charlie Coppola. La sala esplode in un fragoroso applauso. Jack, nel suo posto, osserva Charlie salire sul palco. C’è un momento di silenzio in cui i loro sguardi si incrociano. Charlie, nel suo discorso di ringraziamento, parla della passione, della perseveranza e del credere nei propri sogni, quasi in una velata risposta a Jack.

● Scena 12: Roma, Vista Panoramica (Esterni, Notte)

Qualche tempo dopo. Jack è seduto da solo sul Gianicolo, osservando le luci di Roma. Non è più l’uomo arcigno dell’inizio. C’è un’espressione pensierosa, quasi di rimpianto, ma anche un barlume di rinnovato interesse per il mondo che lo circonda. Il suo bastone non gli serve più.

Scena 13: L’appartamento di Jack (Interni, Giorno)

Francesca entra e trova Jack intento a guardare un film di Charlie. Un sorriso quasi impercettibile appare sulle labbra di Jack mentre osserva la scena. Francesca sorride, sapendo che il padre ha finalmente aperto gli occhi. Si siede accanto a lui. Non ci sono parole, solo un’intesa ritrovata. Il cinema, come le stelle, continua a brillare, anche per chi aveva smesso di guardare in alto.

La scheda finale del progetto non più fantasma da trasmettere al ministero

Personaggi Principali: Jack Donovan (70 anni): Cinico critico cinematografico americano in pensione, ex guru del settore, ora disilluso e convinto che il cinema abbia perso la sua anima. Si è trasferito a Roma cercando una pace che non trova; ● Francesca Donovan (35 anni): Figlia di Jack, restauratrice d’arte. Pragmatica, amorevole ma stanca del pessimismo del padre. Rappresenta la nuova generazione che cerca di conciliare tradizione e innovazione;Charlie Coppola (25 anni): Giovane regista italiano emergente. Appassionato, talentuoso, con una visione fresca e un’energia contagiosa. Simboleggia il futuro del cinema.Regia:Rexal Ford

Temi: Il conflitto generazionale e il divario tra vecchio e nuovo; La passione per il cinema e la sua evoluzione; La redenzione e la capacità di cambiare idea; L’importanza di credere nei propri sogni, anche di fronte allo scetticismo; Il significato del successo e la critica come forma d’arte.

Atmosfera e Stile Visivo: Il film avrà un’atmosfera agrodolce, con momenti di ironia e altri di profonda riflessione. Lo stile visivo sarà caratterizzato da riprese suggestive di Roma, che faranno da sfondo emotivo alla narrazione, alternando la bellezza malinconica dei vicoli a quella vibrante di Cinecittà. Rexal Ford userà una fotografia calda per gli esterni romani e toni più contrastati negli interni dell’appartamento di Jack per sottolineare il suo isolamento.

Non si può portare via così un milione di soldi pubblici

Ovviamente Gemini si dice disponibile a integrare e migliorare questo testo, e anche ad allungarlo sempre senza farci spendere un euro. Ad essere generosi, si allena l’intelligenza artificiale una mezza giornata sul tema, e si otterrebbe una sceneggiatura integrale più che dignitosa. A questo punto se io chiedessi a Gemini anche una foto di donna inventata, la mettessi sul mio passaporto, cambiando il mio nome in quello di Fosca Bincher (che peraltro è l’anagramma del mio vero nome), e bussassi alle porte dello Stato, troverei qualcuno disposto a credermi e concedermi quasi un milione di euro in qualche forma?  La risposta a ripercorrere il caso Kaufmann è «sì». Ed è proprio questo il problema, non risolto dalle dimissioni di Borrelli. Il sistema di finanziamento al cinema ha evidentemente maglie così larghe da rendere possibile a qualsiasi truffatore infilarsi come un topo nel formaggio. Magari quello è stato l’unico ad avere una faccia tosta così. Magari no. A verificare cosa sia accaduto in passato oggi ci sono Guardia di Finanza e procura di Roma. Ma quelle maglie così larghe vanno strette subito.

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