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L’Italia e il riscaldamento globale: in 48 ore si abbattono oltre 100 mila fulmini. In arrivo una nuova ondata di calore

08 Luglio 2025 - 10:26 Cecilia Dardana
fulmini maltempo
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Le nostre città, progettate per un clima temperato, non reggono più l’urto di un’estate tipica di un clima tropicale

In sole 48 ore, oltre 100.000 fulmini hanno colpito l’Italia. Un dato impressionante, che riassume plasticamente quanto il riscaldamento globale non sia più un concetto astratto, ma una drammatica realtà quotidiana. A lanciare l’allarme con l’agenzia di stampa Gea è Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, che invita a guardare oltre il termometro per comprendere la vera portata della crisi climatica. Molti pensano ancora al riscaldamento globale come a un semplice aumento delle temperature medie: +1,5°C in 150 anni, secondo i dati globali. Ma in alcune aree dell’Italia, veri e propri “hotspot climatici”, si sono già registrati aumenti locali fino a +3 o +4°C, e in alcune zone del Mar Mediterraneo si è toccato un incredibile +7°C rispetto alle medie climatiche storiche.

Dalle ondate di calore ai temporali tropicali

Il caldo africano con punte vicine ai 40°C non è più una rarità, ma l’innesco per un altro fenomeno devastante: temporali simili a quelli dei tropici, con “downburst“, venti orizzontali che superano i 130 km/h, grandinate diffuse e fulmini a ripetizione. «La realtà – spiega Tedici – è che più caldo significa più energia a disposizione per i fenomeni estremi. Più caldo vuol dire più fulmini. Più caldo, più grandine. Più caldo si traduce in temporali violentissimi, flash flood e downburst. È semplice fisica dell’atmosfera, ma non siamo preparati». Le immagini di tetti scoperchiati, alberi abbattuti e strade trasformate in torrenti non provengono più solo dai Caraibi o dal Midwest americano, ma da Torino, Milano, Firenze, Napoli. Le nostre città, progettate per un clima temperato, non reggono più l’urto di un’estate che si comporta come un monsone tropicale.

Prevista una nuova ondata di calore

Nelle prossime ore è prevista una pausa dal maltempo, con il ritorno del sole e temperature più gradevoli. Ma, avvertono gli esperti, si tratta solo di una tregua momentanea. «Tra qualche settimana – prevede Tedici – torneremo a fare i conti con nuove ondate di calore estremo, seguite da altri nubifragi e danni. Lo schema si ripeterà». Ci si domanda quindi cosa fare e come intervenire per combattere questi eventi climatici. Una delle proposte più urgenti è quella della riforestazione urbana: riportare il verde nelle città, togliendo asfalto e cemento per ridare spazio a parchi, alberi e aree permeabili. «La riforestazione urbana può davvero fare la differenza», conclude Tedici. «Raffredda l’ambiente, assorbe CO₂, e riduce l’energia che alimenta i temporali estremi. È una prima risposta concreta, efficace, e realizzabile da subito».

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