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Regionali, Schlein e Giani discutono a porte chiuse per quattro ore: i motivi dello stallo in Toscana

14 Luglio 2025 - 22:33 Sofia Spagnoli
schlein giani
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Un incontro che secondo la segreteria regionale dei dem è servita per «rimettere in riga» il governatore uscente, dopo l'autocandidatura arrivati negli scorsi giorni

Quattro ore di faccia a faccia, ma la quadra ancora non c’è. L’incontro tra Elly Schlein ed il governatore uscente della Toscana, Eugenio Giani, andato in scena oggi, 14 luglio, al Nazareno, non ha prodotto il tanto atteso punto fermo sulla candidatura alle Regionali in Toscana che ci si aspettava. Il clima resta blindato e fare sbottonare i dem in una fase così delicata è impresa ardua. «Evidentemente, però, in quattro ore ci sono state delle battaglie», è la sintesi di un deputato del Pd. L’incontro, che era l’occasione per definire la strategia del partito in vista delle elezioni regionali di questo autunno (la data sempre più probabile è quella del 12 ottobre) non si è chiuso con un via libera alla corsa del governatore per un mandato bis. Ma è servita per «rimettere in riga», riferiscono, il presidente: Schlein non ha apprezzato l’autocandidatura arrivata negli scorsi giorni da Giani. Presenti al tavolo anche Marco Furfaro, deputato e membro della direzione nazionale, il segretario regionale Emiliano Fossi e il responsabile dell’organizzazione, Igor Taruffi.

«Mi affido al partito e alla segreteria»

«Mi affido al partito e alla segreteria». È la frase che Eugenio Giani si lascia sfuggire mentre viene intercettato dai cronisti all’uscita dal Nazareno. E a chi gli domanda se sia pronto a fare un passo indietro, la replica arriva secca: «No, no. Che passo indietro». Il vertice è stato definito «positivo» da Fossi. «Proficuo», si legge nella nota diffusa dallo stesso presidente toscano al termine dell’incontro. «Ho illustrato le ragioni che mi hanno spinto, nei giorni scorsi, a dichiarare la mia disponibilità alla candidatura – scrive Giani – chiarendo al gruppo dirigente nazionale e regionale ogni aspetto che aveva generato fraintendimenti e dato l’idea di divisioni inesistenti». Un chiarimento che suona quasi come un’ammissione di colpa. «Siamo tutti consapevoli della delicatezza di questo passaggio», prosegue Giani, «costruire un progetto politico largo, unitario e credibile, fondato su un programma condiviso con partiti, movimenti e società civile. Un progetto che guardi al futuro della Toscana e del Paese».

Le diverse letture

L’incontro ha prodotto letture diverse all’interno del Pd, ma la forma che si è condivisa oggi è stata interpretata da chi sostiene Giani come un passo decisivo per aprire, nei prossimi giorni, alla sua candidatura, a condizione però, che venga gestita insieme al partito. Sul fronte opposto, chi è più vicino alla segreteria regionale evidenzia come Giani abbia riconosciuto il ruolo centrale del partito, accettando di adeguarsi e lasciare la decisione politica sulla candidatura al quartier generale. Un gesto di distensione. Aldilà delle diverse chiavi di lettura, però, non si esclude che la segreteria possa appoggiare il Giani bis, a patto però che il percorso resti condiviso e coordinato. «Non lo dicono, ma l’intenzione è quella», riferiscono.

La riunione di domani

L’obiettivo ora è proseguire su un «percorso virtuoso». Un incontro, insomma, che ha accontentato un po’ tutti: al Pd regionale di recuperare spazio, con Giani che fa una dichiarazione d’amore al partito. A lui, per ottenere in tempi rapidi il via libera sulla candidatura. Nel frattempo la data delle elezioni si avvicina e cresce l’ipotesi che il nome del candidato venga definito entro la fine di luglio. Una tappa fondamentale sarà la riunione della segreteria regionale prevista per domani sera, a cui il partito si presenta con una convinzione rinnovata «rispetto alla settimana scorsa».

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