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Caso La Russa jr, la ragazza si costituisce parte civile e chiede 50 mila euro: «Gravi danni alla reputazione, mi sono dovuta trasferire»

15 Luglio 2025 - 17:49 Cecilia Dardana
accusa Leonardo La Russa procura ragazza
accusa Leonardo La Russa procura ragazza
La giovane si è costituita parte civile dopo aver denunciato Leonardo e il suo amico dj Tommaso Gilardoni per la diffusione del video e per violenza sessuale

Si è aperta con la costituzione di parte civile della ragazza che ha denunciato Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni l’udienza preliminare nei confronti dei due ragazzi accusati di revenge porn aggravato dall’uso dello strumento telematico e per i quali la Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione per l’accusa di violenza sessuale. Nel pomeriggio, davanti al gup Alessandra Di Fazio, l’avvocato Stefano Benvenuto, legale della ex compagna di liceo del figlio del presidente del Senato, ha depositato l’istanza con cui ha chiesto un versamento di una provvisionale di 50mila euro con riserva di procedere con un giudizio civile per danni subiti dalla sua assistita che, per la vicenda, a suo dire ha cambiato anche abitudini di vita.

La giovane si costituisce parte civile

La richiesta di ammissione a essere parte civile è stata accolta senza alcun rilievo da parte delle difese dei due ragazzi, gli avvocati Vinicio Nardo, Adriano Bazzoni e Alessio Lanzi, che hanno prospettato l’ipotesi di presentare istanza di rito abbreviato. Il procedimento è stato poi aggiornato al prossimo 13 novembre, un rinvio lungo in attesa che un altro giudice si esprima in merito all’opposizione alla richiesta di archiviazione del filone principale dell’indagine della Procura per violenza sessuale. «È stato un rinvio soltanto tecnico, in funzione dei tempi della decisione nell’altro procedimento», ha chiarito l’avvocato Vinicio Nardo.

La richiesta di risarcimento da 50 mila euro

«Il reato di revenge porn incide e comporta alla parte offesa gravi lesioni alla privacy, alla reputazione e alla sua dignità, che ha dovuto cambiare completamente vita e trasferirsi» fuori dall’Italia. È con questa motivazione che la giovane, attraverso il suo legale, ha chiesto un risarcimento, a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva, da 50mila euro per i due presunti episodi di revenge porn. Anche perché, come sottolineato, a seguito di questa vicenda ha dovuto trasferirsi all’estero.

Il processo per violenza sessuale

Si tratta del filone, passato per la richiesta di processo dello scorso giugno, dell’inchiesta condotta dalla Squadra mobile della Polizia e coordinata dall’aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Rosaria Stagnaro, nata dopo la denuncia della 22enne, nel 2023, per violenza sessuale dopo l’ormai nota nottata alla discoteca Apophis. Tranche, quella sui presunti abusi, per la quale, invece, i pm lo scorso aprile hanno chiesto l’archiviazione.

La richiesta di archiviazione

La giovane si era già anche opposta alla richiesta di archiviazione dei pm per le imputazioni di violenza sessuale a carico dei due indagati e la gip Rossana Mongiardo ha fissato udienza per il 25 settembre. Poi deciderà se archiviare, disporre nuove indagini o ordinare l’imputazione coatta. Proprio in attesa di questa decisione sulla tranche parallela e comunque collegata la gup Di Fazio ha rinviato il procedimento al 13 novembre. Le difese hanno preannunciato alla giudice che potrebbero chiedere il processo con rito abbreviato.

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