Il messaggio di Papa Leone XIV alla “Partita del Cuore”: «È ancora possibile incontrarsi, anche in un tempo di divisioni, di bombe e di guerre» – Il video
In un videomessaggio per la “Partita del Cuore 2025 – La Rivincita”, tra Nazionale Cantanti e Nazionale Politici, in programma martedì 15 luglio allo stadio “Gran Sasso d’Italia Italo Acconcia” de L’Aquila, Papa Leone XIV ha lanciato un appello accorato: «È ancora possibile incontrarsi, anche in un tempo di divisioni, di bombe e di guerre. È necessario costruire le occasioni per farlo. Sfidare le divisioni e riconoscere che questa è la sfida più grande: incontrarsi». Il Pontefice ha poi sottolineato il valore simbolico dell’evento, che coniuga sport, beneficenza e solidarietà. «”Partita” e “cuore” diventano così due parole da coniugare insieme. Ed è bello anche che questo avvenga in un evento benefico, sportivo e televisivo che raccoglie fondi per la vita, per la cura, non per la distruzione e la morte». Infine, l’auspicio di Papa Leone che arrivi «una tregua, un tempo che fermi la rincorsa dell’odio: è in gioco la nostra umanità».
«Partita significa incontro: un incontro dove anche gli avversari trovano una causa che li unisce»
Nel suo videomessaggio, il Papa ha ricordato il valore dello sport come occasione di unione: «Partita significa, in questo caso, incontro – ha proseguito -. Un incontro dove anche gli avversari trovano una causa che li unisce: quest’anno, in particolar modo, quella dei bambini che chiedono aiuto, dei bambini che arrivano in Italia da zone di guerra, e ai quali un progetto dell’Ospedale e della Fondazione Bambin Gesù e della Caritas Italia offre accoglienza. Sembra sempre più difficile, quasi impossibile, trovare spazi di ascolto per queste cose». Il Pontefice ha inoltre evocato la storica tregua di Natale del 1914, citando il film Joyeux Noël e una canzone di Paul McCartney, per sottolineare come persino nel cuore del conflitto possa nascere un gesto di fratellanza: «Lo sport quando è vissuto bene da chi lo pratica e da chi fa il tifo – continua papa Prevost – ha questo di grande, che trasfigura lo scontro in incontro, la divisione in inclusione. Le solitudini in comunità. E la televisione quando non è solo connessione ma comunione di sguardi può farci riscoprire come guardare gli uni gli altri. Con amore invece che con odio».
«La politica può unire invece di dividere»
«È significativo – ha continuato il Pontefice – anche che a giocare oggi siano due squadre, una di politici ed una di cantanti. Ci dice che la politica può unire invece di dividere, se non si accontenta della propaganda che si nutre della costruzione di nemici, ma si adopera nell’arte difficile e necessaria del confronto, che ricerca il bene comune. E ci ricorda – ha proseguito – anche come la musica arricchisca di significato le nostre parole e i nostri ricordi; da quando abbiamo, bambini, iniziato a parlare e ricordare. I bambini, a cui questo vostro incontro è dedicato, queste cose le sanno. Hanno la purezza del cuore che permette loro di vedere Dio». E, infine, l’augurio: «Auguro a ognuno di voi e a tutti coloro che saranno uniti da questo evento, e aiuteranno il progetto che esso sostiene – ha concluso Papa Leone -, di guardarli negli occhi i bambini e di imparare da loro. Di ritrovare il coraggio dell’accoglienza ed essere uomini e donne dell’incontro. Che questa partita che parla di pace segni un punto a suo favore».