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La donna che ha saltato la fila a Fiumicino è la moglie di Adolfo Urso. Lui: «Non mi sono accorto di niente»

adolfo urso moglie olga aeroporto fiumicino
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Si chiama Olga Sokhnenko. Con lei anche il figlio. Il ministro: «Ero al telefono, ho portato la valigia»

Si chiama Olga Sokhnenko ed è la moglie del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso la donna che ha usato la scorta per saltare la fila. La storia l’ha denunciata l’attore Luca Zingaretti su Instagram. L’episodio si è svolto al terminal 3 dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino alle 8 del mattino del 15 luglio. Con loro c’era il figlio di 7 anni. La scorta si è fatta largo per arrivare al check-in scavalcando gli altri in attesa. E la moglie e il figlio sono riusciti a imbarcare i bagagli per uno dei quattro voli di Aeroitalia in programma: Cagliari, Palermo, Catania, Olbia. Lui è restato al telefono per tutto il tempo.

Vergognatevi

«Ma io dico, vi chiedo, ma non vi vergognate? Non vi vergognate, neanche per andare in vacanza? Vergognatevi», ha scritto Zingaretti. L’episodio, raccontato oggi da Repubblica, passa anche di banco in banco ai punti check-in di Fiumicino, dove hostess e steward di terra allargano le braccia. «Sapesse quante ne vediamo qui. La prepotenza è il pane quotidiano. Però è anche vero che di solito le forze dell’ordine che accompagnano le personalità sono molto gentili con i passeggeri», dice una assistente di terra. Mentre una responsabile dei servizi dell’aeroporto racconta: «Ricordo ancora una ex ministra che anni fa forzò la porta con l’allarme dopo che il check in era stato chiuso. Lei doveva partire e non voleva saperne di rispettare le regole».

La risposta di Urso

Proprio Urso risponde in un’intervista con Romina Marceca. «Ho accompagnato mio figlio di sette anni e mia moglie in aeroporto prima di andare al ministero. È compito della scorta la valutazione delle condizioni di sicurezza. Mi rammarico se questo possa aver recato disagio ad altri. Non è nel mio stile, come sa chi mi conosce», esordisce. E ancora: «Ero vicino a mia moglie. Avevo un incontro importante quindi ho trascorso tutto il tempo al telefono per preparare ogni cosa al meglio. Non ho notato niente». Lui non è partito: «Ho accompagnato mia moglie e mio figlio, come dicevo. Dovevo partecipare al tavolo al mio ministero con regione e comuni per un accordo di programma sull’Ilva. L’incontro si era concluso nella tarda serata di lunedì ed è ripreso nella mattinata».

Ero al telefono

Urso non sa cosa abbia fatto arrabbiare Zingaretti: «Non mi sono accorto di nulla, ripeto ero al telefono». La scorta ha fatto passare avanti sua moglie al check-in ma al centro del servizio di tutela prestato dalle forze dell’ordine c’è la sicurezza del ministro: «È la scorta a valutare le condizioni, io ero accanto a mia moglie anche se al telefono. Per l’esattezza portavo la sua valigia».

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