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Il chirurgo sospeso beccato a operare, l’intervento alle orecchie da 500 euro sul letto matrimoniale: cosa ha detto Carlo Bravi ai carabinieri dopo il blitz

19 Luglio 2025 - 15:15 Giovanni Ruggiero
Carabinieri Nas
Carabinieri Nas
Il medico è già accusato di omicidio, per la morta di Simonetta Kalfus, dopo un intervento di liposuzione. Bravi non poteva operare, visto che il giudice lo aveva sospeso dopo che una paziente l'ha denunciato per averla operata a sua insaputa

Carlo Bravi, chirurgo plastico di 73 anni già interdetto dalla professione, è stato scoperto dai carabinieri del Nas mentre eseguiva un intervento di otoplastica in un appartamento privato a Roma. L’operazione clandestina si stava svolgendo su un letto matrimoniale in un appartamento al Quadraro. Bravi stava operando alle orecchie una paziente transessuale brasiliana di 22 anni. Con il medico, denunciata anche la sua assistente ferrista di 65 anni, ex infermiera specializzata ora in pensione. La 22enne è stata invece portata in ospedale in codice rosso.

Le condizioni igieniche precarie nell’appartamento

Le condizioni dell’ambiente trovate dai carabinieri del Nas erano allarmanti: sporcizia diffusa, indumenti e scarpe sparsi ovunque, nessuna autorizzazione sanitaria e nessuna garanzia igienica. La paziente, che aveva versato circa 500 euro da dividere tra medico, assistente e proprietario dell’immobile, è stata successivamente ricoverata in codice rosso al Policlinico Umberto I, seppur non in pericolo di vita.

La strategia di Bravi per evitare i controlli

Bravi aveva organizzato l’intervento con l’aiuto della sua assistente, sposata con un dipendente pubblico e già in servizio presso strutture sanitarie della Capitale. Il chirurgo, consapevole dei possibili controlli, aveva adottato strategie per provare a nascondersi: utilizzava l’auto dell’assistente e, prima di parcheggiare, effettuava diversi giri attorno al palazzo per poi proseguire a piedi. L’appartamento era stato messo a disposizione da una famiglia di sudamericani. Quando i carabinieri hanno contestato la violazione del divieto giudiziario, Bravi ha tentato di minimizzare: «Ma gli stavo togliendo soltanto una cisti».

Le indagini sulla morte di Simonetta Kalfus e la paziente operata a sua insaputa

Bravi è coinvolto di diversi procedimenti. Il chirurgo è indagato per la morte di Simonetta Kalfus, 62 anni, deceduta il 18 marzo scorso dopo una liposuzione. L’accusa è di omicidio colposo, con l’inchiesta ancora in fase preliminare. Più definito il fascicolo che ha portato alla sospensione attuale: Bravi è accusato di sequestro di persona per aver sedato e operato una paziente contro la sua volontà. La donna si è risvegliata con punti e dolori dopo un intervento riparatore che aveva esplicitamente rifiutato. L’accusa comprende anche lesioni aggravate.

Le condanne e le indagini in corso

A settembre 2023, Bravi ha ricevuto una condanna a un anno di reclusione per lesioni colpose aggravate, ritenuto responsabile di un intervento di mastoplastica del 2017 che causò danni irreversibili. Parallelamente, è a processo per un altro caso di mastoplastica e addominoplastica combinate, accusato dal pm Vincenzo Barba di lesioni aggravate. Un terzo procedimento, arrivato a dibattimento, lo vede imputato per attività diagnostiche non autorizzate nello studio di piazza Re di Roma, per mancanza dei titoli abilitativi necessari. La procura di Roma aveva già trasmesso una segnalazione all’Ordine dei Medici per «l’eventuale adozione di provvedimenti disciplinari».

Verso misure cautelari più severe

La scoperta dell’operazione clandestina ha spinto la procura, guidata dall’aggiunto Sergio Colaiocco e dalla pm Eleonora Fini – già titolare di altri fascicoli su Bravi – a valutare un inasprimento delle misure cautelari. Il divieto di esercitare la professione, imposto dal gip Paolo Scotto Di Luzio per sei mesi a partire da fine marzo, si è rivelato inefficace. L’ex infermiera coinvolta nell’operazione è apparsa «piuttosto preoccupata» durante il controllo e potrebbe aver partecipato in passato ad altri interventi clandestini simili. Non si esclude l’adozione di misure più severe, incluso l’arresto, considerata la recidiva del chirurgo nonostante l’ordine esplicito del tribunale.

Foto copertina: controlli dei carabinieri del Nas in centri di medicina estetica in tutta Italia a giugno 2025 | ANSA/CARABINIERI

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