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Il governatore leghista Fontana: «Sala? Non si deve dimettere»

21 Luglio 2025 - 07:42 Alba Romano
attilio fontana giuseppe sala
attilio fontana giuseppe sala
«Io garantista a prescindere dalle appartenenze»

Il leghista Attilio Fontana è governatore della Lombardia dal 2018. Giuseppe Sala lo ha sentito venerdì 19 luglio «e poi abbiamo parlato ancora un po’ sabato, gli ho voluto esprimere la mia vicinanza e il mio sostegno». Mentre il presidente del Senato Ignazio La Russa chiede le dimissioni del sindaco di Milano per l’inchiesta sull’urbanistica, lui è «garantista da sempre, a prescindere dalle appartenenze politiche. Esistono tre gradi di giudizio, ma prima esiste la presunzione di innocenza. Per tutti». Quindi anche per Sala, dice oggi in un’intervista al Corriere della Sera.

Fontana e l’indagine

Semmai, dice Fontana, quello che lo colpisce «è leggere la quantità di dettagli investigativi, di frasi intercettate, che in questa fase non dovrebbero essere a disposizione di chiunque. E questo sì che mi riporta al periodo in cui ero io sotto inchiesta e leggevo sui giornali cose che aveva fatto la mia povera mamma anni prima e che erano sconosciute persino a me fino a quel momento. E il mio stupore è ancora più grande nel constatare che nel frattempo non succede niente, si continua sempre così». Da avvocato penalista, si è fatto idea che l’inchiesta è basata «su una teoria. E finora sono emersi soltanto gli elementi a sostegno della teoria dell’accusa, non abbiamo ancora sentito quelli di chi si deve difendere. E poi, ancora, ci deve essere il pronunciamento di una parte terza che giudica. Quello che accade adesso fa male a Milano e fa male alla Lombardia».

Le famiglie senza casa

Ora, però, «ci sono famiglie che sono senza case e non sono tutti ricchi, io li ho incontrati e so di persone che hanno investito tutti i risparmi in un bilocale a Baggio, non certo roba da speculatori». Ma un patto di non aggressione nei confronti dell’indagato, ragiona Fontana, «temo sia impraticabile, perché si cerca sempre di sfruttare le disgrazie altrui anche alla faccia della coerenza, perché quelli che difendono oggi Sala sono gli stessi che gridavano “dimissioni” in consiglio regionale contro di me, ma andando avanti così non si va da nessuna parte e, anzi, si allontana la possibilità di fare riforme necessarie, come quella della sanità e del welfare, che non devono essere di una parte».

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