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Toscana, detenuto 26enne si toglie la vita impiccandosi nella sua cella a Massa. Sono oltre 40 i suicidi dall’inizio dell’anno

21 Luglio 2025 - 16:53 Alessandra Mancini
carcere
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Era agli arresti domiciliari da un anno, ma a seguito della revoca della misura cautelare era stato trasferito nell'Istituto toscano. Secondo quanto fa sapere la Uilpa penitenziaria sembra che il ventiseienne avesse già tentato il suicidio il giorno prima

Ennesimo suicidio in carcere. Un detenuto di 26 anni si è tolto la vita la notte scorsa all’interno del carcere di Massa (Toscana). La notizia è stata confermata lunedì 21 luglio dalla Uilpa penitenziaria. Il giovane, di origine tunisina, si sarebbe impiccato nella cella che divideva con un altro recluso. In base a quanto riferito dai sindacati, il 26enne era arrivato da pochi giorni nella casa di reclusione massese. Si trovava agli arresti domiciliari da un anno, ma a seguito della revoca della misura cautelare era stato trasferito in carcere. Secondo quanto fa sapere la Uilpa sembra che il ventiseienne avesse già tentato il suicidio il giorno prima, ma in quel caso è stato salvato da un compagno di cella. Dopo la visita sanitaria, sarebbe stato spostato di cella, sempre insieme a un altro recluso.

L’appello dei sindacati

Il segretario regionale in Toscana della Uilpa polizia penitenziaria Eleuterio Grieco evidenzia come l’istituto di Massa, «a fronte di una capienza di 176 detenuti ne ospita attualmente 272 e che celle da due posti attualmente risultano occupate da tre detenuti». Inoltre chiede al provveditore regionale per le carceri di «ridisegnare i circuiti penitenziari, poiché sembra siano saltati del tutto», spiegando che «non possono essere destinate a un istituto come quello di Massa, casa di reclusione per chi ha condanne definitive lunghe, persone come il detenuto suicida che era da attenzionare col sistema psichiatrico». Sottolinea inoltre «la necessità di aggiornare il protocollo sanitario tra la Regione toscana e la amministrazione penitenziaria regionale sui rischi suicidari in carcere».

I suicidi dall’inizio dell’anno

Sono 43 i detenuti che, dall’inizio dell’anno, si sono tolti la vita nelle carceri italiane, tre nelle ultime 48 ore. A questo numero già drammatico si sommano tre suicidi tra il personale penitenziario. «Il boia di stato invisibile continua evidentemente a colpire nella sostanziale indifferenza del Guardasigilli e dell’esecutivo – aggiunge il sindacalista -, incapaci o disinteressati a trovare soluzioni concrete alla perdurante emergenza penitenziaria senza precedenti. Mentre si annunciano task force balneari, che dovrebbero riunirsi in agosto e prospettare soluzioni a settembre, è di queste ore la notizia che nella prossima riunione del Consiglio dei ministri, convocata per domani, si esamineranno provvedimenti che, stando a quanto trapela, sarebbero la più classica delle minestre riscaldate, nel frattempo scaduta e avariata, come le celle modulari da “montare in tempi brevi” per le quali, al di là di ogni altra pur importante considerazione, non vi è il personale necessario, o l’avvio in comunità, insufficienti e dai costi proibitivi, dei tossicodipendenti», conclude. Un’ultima tragedia, avvenuta nel carcere di Massa, che si aggiunge a un bilancio sempre più insostenibile e che richiama l’urgenza di interventi strutturali e umani nel sistema carcerario.

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