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Artiom Naliato, il 21enne italiano ucciso in Ucraina: «Ha scelto di combattere per la libertà del suo paese»

23 Luglio 2025 - 11:28 Ugo Milano
artiom naliato
artiom naliato
Era stato adottato all'età di 12 anni da una famiglia del Padovano. Allo scoppio della guerra aveva deciso di tornare a Kiev per difendere il suo paese

Artiom Naliato era andato a combattere in Ucraina per difendere la terra che gli ha dato i natali, ma a soli 21 anni è rimasto ucciso in un bombardamento che lunedì scorso ha colpito il campo di addestramento nel quale si trovava. A nulla è servito il trasferimento d’urgenza in ospedale. Naliato era stato adottato all’età di 12 anni da una famiglia di Tribano, in provincia di Padova, ma dall’inizio dell’invasione nel 2022 aveva deciso di imbracciare le armi e recarsi al fronte per combattere come volontario e difendere il suo paese.

Il dolore della comunità di Tribano

Il giovane era tornato solo alcune settimane fa nella cittadina padovana per ricongiungersi con i genitori adottivi e la comunità locale alla quale era legato. «Con immensa tristezza salutiamo Artiom Naliato che ha scelto di combattere una guerra che portava nel cuore per la libertà del suo Paese d’origine a cui si sentiva profondamente legato quindi era ripartito per il fronte» scrive in un post su Facebook il sindaco del comune padovano Massimo Cavazzana. In una breve dichiarazione Cavazzana ha anche aggiunto: «È stato un duro colpo per la nostra comunità. Naturalmente facciamo le condoglianze alla famiglia, ma soprattutto non possiamo dimenticare che un ragazzo di ventun anni portava nel cuore la libertà per la sua comunità. Quello che l’ha portato in Ucraina è sicuramente la vicinanza al fratello, ma anche la voglia di rendere l’Ucraina libera». Naliato, infatti, una volta oltrepassato il confine era riuscito a raggiungere fratello, rintracciandolo e con lui si era arruolato.

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