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Gaza, la denuncia delle Ong sulla carestia di massa: «21 bambini morti di fame»

garza israele guerra carestia bambini
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L'appello: «I nostri colleghi e le persone che aiutiamo stanno scomparendo». Le accuse di sparare a chi cerca di accedere agli aiuti

La carestia di massa è in rapida espansione nella Striscia di Gaza. Dove gli aiuti umanitari non arrivano. E il cibo scarseggia. Alla fine di maggio, le autorità israeliane hanno parzialmente attenuato il blocco totale imposto a Gaza due mesi prima. Una misura che aveva acuito drasticamente la carenza di cibo, medicinali e altri beni di prima necessità. «Mentre una carestia di massa si diffonde nella Striscia di Gaza, i nostri colleghi e le persone che aiutiamo stanno scomparendo», hanno dichiarato in un comunicato congiunto. Tra le firmatarie figurano Medici Senza Frontiere, diverse sezioni di Medici del Mondo, Caritas, Amnesty International e Oxfam International.

La carestia nella Striscia

Le organizzazioni umanitarie chiedono un cessate il fuoco immediato, l’apertura di tutti i varchi terrestri e la garanzia di un flusso libero degli aiuti umanitari. L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha accusato l’esercito israeliano di aver ucciso più di mille persone a Gaza dalla fine di maggio, mentre queste cercavano di accedere agli aiuti umanitari. La maggior parte delle vittime si trovava nei pressi dei centri della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), un’organizzazione sostenuta da Stati Uniti e Israele attraverso finanziamenti la cui trasparenza è stata messa in discussione. Israele invece accusa il movimento islamista Hamas di strumentalizzare le sofferenze dei civili. Arrivando a sottrarre il cibo destinato alla popolazione per rivenderlo a prezzi esorbitanti o aprendo il fuoco contro le persone in attesa di assistenza.

I bambini

Anche la GHF attribuisce ad Hamas la responsabilità della crisi umanitaria. Ricordando come l’attacco senza precedenti sferrato sul suolo israeliano il 7 ottobre 2023 abbia innescato l’attuale conflitto. Le autorità israeliane affermano regolarmente di consentire l’ingresso di ingenti quantitativi di aiuti. Ma le ONG denunciano la persistenza di numerose restrizioni. «Appena fuori Gaza, nei magazzini – e anche all’interno – tonnellate di cibo, acqua potabile, forniture mediche, materiali per l’alloggio e carburante rimangono inutilizzati, con le organizzazioni umanitarie che non possono accedervi o consegnarli», lamentano le organizzazioni umanitarie. Un ospedale di Gaza ha reso noto martedì che 21 bambini sono deceduti a causa della malnutrizione o per fame nell’arco di 72 ore.

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