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Acquario di Roma, 20 anni tra debiti, cause legali e ritardi: «Impossibile aprirlo entro il 2025»

25 Luglio 2025 - 14:55 Alba Romano
acquario di roma
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L'idea per un acquario nel quartiere Eur di Roma risale ai primi anni del 2000. Ma dopo oltre 100 milioni spesi il progetto rischia di arenarsi

Doveva essere uno dei simboli della nuova Roma, un’attrazione moderna in grado di offrire un’alternativa alle migliaia di monumenti storici che affollano la Capitale. Invece, a vent’anni dalla posa della prima pietra, l’Acquario di Roma è ancora un enorme cantiere incompiuto, travolto da debiti, ritardi, contenziosi legali, investitori e investimenti che scappano. La speranza era di inaugurarlo entro il 2025, in tempo per il Giubileo, quando si prevedeva l’arrivo di 30 milioni di pellegrini e turisti. Con la morte di Papa Francesco e l’elezione del nuovo Papa Leone XIV, i turisti arrivati a Roma sono stati anche di più dei 30 milioni preventivati. Ma tutto fa pensare che anche questa occasione andrà persa.

Oltre 100 milioni già spesi, ma non basta

Il complesso da 13.000 metri quadrati, pensato per ospitare oltre 100 specie marine, ha già bruciato più di 100 milioni di euro. Come rivelato da Bloomberg, per completarlo ne servirebbero almeno altri 20 milioni, fondi che la società Mare Nostrum Romae Srl, titolare della concessione, non ha. Le trattative per raccogliere capitale da investitori, tra cui il fondo londinese Zetland Capital, specializzato in aziende in difficoltà, vanno avanti da anni senza risultati concreti. E Intesa Sanpaolo e UniCredit, le due principali banche creditrici, hanno già dovuto svalutare il 95% dei prestiti concessi al progetto.

Le cause legali e le concessioni in scadenza

A complicare ulteriormente il quadro c’è un contenzioso aperto tra Mare Nostrum e EUR SpA, la società pubblica che gestisce lo sviluppo urbanistico del quartiere. L’ente ha chiesto i danni per i continui ritardi, mentre la società privata parla di «prospettive positive» per un accordo. Uno dei nodi più delicati riguarda la concessione: Mare Nostrum dovrebbe gestire l’acquario fino al 2039, ma gli investitori chiedono garanzie su una proroga. EUR SpA si è detta disponibile ad allungare l’accordo fino al 2048, ma solo se il progetto verrà rilevato da soggetti più solidi e con esperienza concreta nel settore. Tra queste, una di quelle che potrebbe portare solidità al progetto è la Costa Edutainment SpA, la società che gestisce l’Acquario di Genova. Ma anche se si dovesse riuscire a trovare un nuovo partner, difficilmente l’apertura sarà possibile entro il 2025.

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