Nuovi casi di West Nile anche in provincia di Roma: altri 7 contagi, 2 con sindrome neurologica. Un 31enne allo Spallanzani: «Mai problemi: è un atleta»


Il West Nile Virus è arrivato anche a Roma. Sono saliti a 28 i casi confermati della nuova infezione che sta contagiando il Lazio: 26 sono stati rilevati nella provincia di Latina, tra cui la paziente deceduta la scorsa settimana a Fondi, e 2 nel Romano tra Anzio e Nettuno. Solo oggi la cabina di regia composta – tra gli altri – da Regione Lazio e Istituto Spallanzani ha comunicato la presenza di 7 nuovi casi accertati, due dei quali presentano sindrome neurologica. Per precauzione, le indicazioni e le prescrizioni per il contenimento del virus sono state estese anche all’Asl Roma 6, oltre che a quella di Latina. Mentre tutti i donatori di sangue saranno sottoposti a test per accertare che il loro liquido ematico non sia possibile vettore dell’infezione.
L’atleta di due metri ricoverato: «Ha una meningo encefalite»
Dei 27 casi accertati oltre al decesso, 2 sono in terapia intensiva e 11 sono ricoverati in reparti ordinari per altre patologie. Tra questi c’è anche un 31enne di Aprilia, che avrebbe accusato episodi di vomito e febbre prima di recarsi all’ospedale dei Castelli e poi essere trasferito allo Spallanzani. Qui le sue condizioni sono peggiorate, come ha spiegato al Messaggero la sorella: «Le analisi hanno confermato una meningo encefalite causata dalla puntura della West Nile. Non c’è una vera e propria cura», ha detto. E poi ha aggiunto incredula: «Mio fratello è un atleta. Si allena ad Anzio da anni in piscina, è sano come un pesce, alto 210 centimetri, non ha mai avuto problemi».
Le tutele per i donatori di sangue: test molecolari o pausa di un mese
Il prossimo bollettino sul virus del Nilo occidentale sarà emesso dalla Regione Lazio lunedì 28 luglio. Intanto però i protocolli di sorveglianza rimangono in vigore: appena l’infezione viene rilevata su animali o uomini, scattano test molecolari su tutte le sacche di sangue della provincia interessata. È prevista anche la sospensione temporanea di 28 giorni, in alternativa al test, per tutti i donatori che abbiano viaggiato e dormito anche solo una notte nei territori in cui il virus è stato rilevato. «Finora abbiamo intercettato 230 casi di infezione da West Nile tra i donatori dal 2020 al 2024», fanno sapere dallo Spallanzani.