Inchiesta urbanistica, pioggia di segnalazioni alla Procura dopo i primi arresti: i cittadini chiedono di verificare cantieri sospetti


Dal 16 luglio, giorno in cui sono state notificate le sei richieste di arresto nell’ambito della maxi inchiesta sull’urbanistica milanese, la Procura del capoluogo lombardo è stata sommersa da nuove segnalazioni. Decine di denunce ed esposti sono arrivati negli ultimi giorni da cittadini e comitati, spesso con l’assistenza di legali, per chiedere agli inquirenti di verificare cantieri, palazzi e progetti edilizi rimasti finora fuori dal fascicolo principale. L’indagine, che ha già fatto tremare Palazzo Marino e coinvolto funzionari pubblici e imprenditori del settore immobiliare, sembra destinata ad allargarsi. La Guardia di finanza sta continuando ad acquisire documentazione dagli uffici comunali, focalizzandosi su altre operazioni urbanistiche sospette che non erano comprese nei primi atti dell’inchiesta.
Il dossier sullo stadio di San Siro
Tra i dossier che ora finiscono sotto la lente degli investigatori, spunta anche un tema sensibile e simbolico per la città: lo stadio di San Siro. Non è ancora chiaro se il progetto per la ristrutturazione o l’eventuale demolizione dell’impianto sia direttamente al centro di nuove ipotesi investigative, ma la struttura è indicata come uno dei “focus” dell’attività in corso. L’effetto domino innescato dall’inchiesta mostra un malcontento diffuso tra i cittadini su come è stata gestita la trasformazione urbanistica di Milano negli ultimi anni. Ora spetterà alla Procura valutare la fondatezza delle nuove denunce e decidere se e come integrare le indagini in corso. L’inchiesta, che già si annuncia una delle più ampie nel settore edilizio degli ultimi anni, potrebbe essere solo all’inizio.