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Anche Canada, Australia e Portogallo valutano il riconoscimento della Palestina: «Soluzione a due Stati necessaria»

30 Luglio 2025 - 11:03 Ugo Milano
canada australia portogallo palestina israele
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Anche Finlandia, Nuova Zelanda, Andorra e San Marino hanno firmato il comunicato congiunto. A Israele è richiesto il libero accesso degli aiuti

Sono 143 su 193 gli Stati Onu che riconoscono la Palestina come uno Stato, con una sovranità su un suo territorio contrassegnato da rigidi confini. Nei prossimi mesi, quel numero crescerà ulteriormente. Dopo Francia e Gran Bretagna, anche Canada, Australia, Finlandia e Portogallo stanno valutando di ufficializzare il loro riconoscimento dello Stato di Palestina durante la prossima Assemblea generale dell’Onu, che si terrà a New York a settembre. Secondo i ministri degli Esteri di questi Paesi, si tratta di un passo necessario ed «essenziale» verso una pace duratura, da raggiungere proprio tramite «una soluzione a due Stati».

Le richieste dei Paesi: ostaggi liberi e Israele integrata nella regione

Canada, Australia, Portogallo, Finlandia ma anche Nuova Zelanda, Andorra e San Marino. Sono loro i firmatari della nota congiunta, rilasciata nell’ambito della Conferenza per la promozione della soluzione dei due Stati, guidata da Francia e Arabia Saudita. Dopo una introduzione in cui condannano l’attacco di Hamas del 7 ottobre, definito «antisemita e terroristico», i Paesi hanno chiesto il rilascio immediato di tutti gli ostaggi ancora in mano dei miliziani e il libero accesso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Per favorire la soluzione a due Stati, i ministri hanno esortato tutte le nazioni del mondo a stabilire (o riprendere) relazioni diplomatiche proficue con Israele in modo tale da avviare concretamente il «processo di integrazione nella regione».

La scelta di Francia e Regno Unito: «Israele deve migliorare la situazione a Gaza»

La nota arriva dopo che il presidente francese Emmanuel Macron aveva annunciato la sua decisione la scorsa settimana: «La Francia vuole la pace in Medio Oriente», aveva detto. Alla sua scelta storica aveva fatto eco poco dopo Keir Starmer, primo ministro del Regno Unito, che ha aperto al riconoscimento dello Stato «se Israele non adotterà misure significative per migliorare la situazione spaventosa a Gaza». L’ultimo governo ad annunciare la sua disponibilità è stato quello di Malta.

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