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West Nile, salgono a 9 le vittime in Italia: nel Lazio Rocca firma un’ordinanza urgente. Stimate 10 mila infezioni, il picco dopo ferragosto

30 Luglio 2025 - 21:44 Alba Romano
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L'ultimo decesso è avvenuto sempre nel Casertano, dove le vittime sono 4 in pochi giorni: si tratta di un 76enne della provincia di Salerno, ma ospite in una residenza sanitaria a Grazzanise

Continua a crescere il numero di casi di West Nile, che oggi ha aggiornato il bilancio a nove vittime in tutta Italia. L’ultimo decesso è avvenuto sempre nel Casertano, dove le vittime sono 4 in pochi giorni: si tratta di un 76enne della provincia di Salerno, ma ospite di una residenza sanitaria a Grazzanise. L’uomo, dal quadro clinico già compromesso come gli altri tre pazienti deceduti, era stato ricoverato nei giorni scorsi in ospedale e poi trasferito nella residenza sanitaria. Stamattina era morto all’ospedale di Caserta un 73enne di Maddaloni (Caserta). E anche il numero delle infezioni stimate sul territorio nazionale preoccupa: sarebbero almeno 10mila, la maggioranza in forma asintomatica. Il picco dei casi si prevede dopo Ferragosto, ma a destare timore è anche l’imprevedibilità di questo virus diffuso dalle comuni zanzare Culex.

L’ordinanza nel Lazio

Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha firmato una ordinanza urgente per prevenire la diffusione del virus, che prevede che i Comuni della regione con circolazione virale in atto, eseguano, con urgenza e senza ritardo, interventi straordinari per il controllo vettoriale, con particolare riguardo alle attività di disinfestazione, come da indicazione delle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti, con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana, il quale verifica, ai fini dell’erogazione del contributo, le attività e gli interventi. Il finanziamento di tali interventi – precisa la Regione – sarà garantito da risorse economiche straordinarie stanziate dalla Regione Lazio con un’apposita delibera di Giunta. 

I due nuovi casi in Lombardia: «Solo un ricoverato, non grave»

Quelli in Lombardia, secondo quanto comunicato dalla Regione ad Ansa, sarebbero due casi autoctoni di West Nile. I casi coinvolgerebbero una donna di 38 anni residente a Milano e una 66enne di Pavia, quest’ultima ricoverata in condizioni non gravi, che negli ultimi mesi non avrebbero compiuto viaggi all’estero. La Lombardia ha già attivato il sistema integrato di sorveglianza, che coordina la Regione, le Ats locali, i Comuni e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. In alcuni siti scelti, i veterinari delle Ats usano trappole attrattive a CO2 per raccogliere nugoli di zanzare, che vengono identificate per specie e raggruppate in pool. Questi vengono spediti all’Istituto che compie l’analisi molecolare. Appena viene identificato il West Nile, scattano le misure restrittive come controlli su sangue, organi e tessuti donati per la provincia dove risulta la positività.

Foto copertina: ANSA / CIRO FUSCO | Operatori della Asl di Caserta impegnati nella installazione di trappole per le zanzare Culex responsabili del contagio sull’uomo del West Nile, 24 luglio 2025

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