Ultime notizie DaziGazaJeffrey EpsteinUcraina
ESTERIArrestiGermaniaImmigrazioneLampedusaLibiaOmicidiTortura

Arrestato in Germania un 29enne che ha torturato, sequestrato e ucciso migranti (tra cui un bambino)

31 Luglio 2025 - 08:19 Stefania Carboni
Braccio destro dei trafficanti libici, era sbarcato a Lampedusa. Adesso la dda di Palermo, con la polizia tedesca, sono riuscite a fermarlo a Zweibruecken

È stato arrestato a Zweibruecken, in Germania, un 29enne somalo accusato di avere sequestrato e torturato migranti e di avere e ucciso un bambino, suo connazionale, accoltellandolo alla gola perché si era ribellato al tentativo di violenza sessuale che l’uomo intendeva filmare per indurre i familiari a versare denaro per la sua liberazione. Nei suoi confronti gli investigatori dello Sco, dello Scico e della squadra mobile di Palermo, su delega della Dda della Procura del capoluogo siciliano, hanno eseguito, con la polizia tedesca, un mandato d’arresto europeo conseguente a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip. L’uomo è accusato di associazione per delinquere a carattere transnazionale dedita alla realizzazione di numerosi delitti contro la persona, tra cui omicidio, tortura, sequestro di persone, unitamente a numerosi altri soggetti allo stato non identificati, condotte finalizzate alla realizzazione del trasferimento illegale di numerosi stranieri in Italia.

L’incarico dei trafficanti libici

Il 29enne era arrivato clandestinamente a Lampedusa il 9 giugno 2023. Per gli inquirenti era carceriere e torturatore all’interno di una safe house nella località libica di Bani Walid. Aveva l’incarico di mantenere l’ordine e le direttive impartite dai trafficanti libici anche con violenza «ovvero attraverso percosse e torture inferte per indurre i familiari dei migranti somali a versare somme di denaro, come prezzo preteso per la liberazione e la successiva traversata in mare».

Indagini partite da Palermo

Le indagini sono partite nel giugno del 2023. Il lavoro della Dda di Palermo è iniziato dalla denuncia di un cittadino somalo giunto a Lampedusa il 9 giugno del 2023 che ha accusato l’indagato come il carceriere e torturatore di una safe house, incluso il caso dell’omicidio del bambino. Le dichiarazioni del denunciante hanno trovato riscontro nelle testimonianze di altri migranti somali, aiutando gli inquirenti anche nella conferma dell’identificazione. A incastrare l’uomo, tra l’altro, gli indirizzi IP relativi alle connessioni di un profilo Facebook, che ne ha rilevato la presenza nella località libica di Bani Walid, il transito sul territorio italiano, e il successivo spostamento su quello tedesco. Tramite l’ottima collaborazione con le autorità tedesche l’indagato è stato individuato a Zweibruecken e arrestato.

leggi anche