Paolo Sottocorona e le bufale del meteo: «Vi spiego perché la temperatura percepita non esiste e le app non servono»


Paolo Sottocorona è il meteorologo di La7. Ogni giorno in sette minuti racconta il tempo sull’Italia. Senza iperboli «per acchiappare più like e ascolti che si può su siti e programmi tv». E demolendo luoghi comuni fasulli come «la temperatura percepita». In un’intervista a La Stampa oggi spiega che ha cominciato «in maniera casuale, anche perché da bambino i mezzi di previsione erano ben pochi: prima di una gita l’unico modo per augurarsi di trovare il bel tempo era pregare… Ho interrotto gli studi di Ingegneria al quinto anno, ho fatto il servizio militare e mio padre, che era in Aeronautica, mi ha consigliato di farlo lì come allievo ufficiale di complemento. È cominciata così, poi ho seguito un corso di Fisica dell’atmosfera e sono stato conquistato dalla materia: interessante, difficile e con margini di errore che rientrano nella normalità, perché c’è molta imprevedibilità».
Bernacca, Baroni, Giuliacci
I suoi maestri sono stati «in prima battuta il colonnello Bernacca, per l’attitudine a farsi capire e la semplicità di comunicazione: non si può parlare in modo tecnico, altrimenti la gente normale non capisce nulla. Poi Baroni, tecnicamente molto preparato, da lui ho appreso molto. Giuliacci è un collega e un amico, ma abbiamo un metodo di comunicare diverso. Per gli altri mi astengo». Sul modo di fare previsioni oggi parla di «sensazionalismo che diventa allarmismo, come quando si dice che il periodo che ci attende sarà il più caldo di sempre: non dà nessuna informazione e ti terrorizza, ma senza allertare. Poi certo, dobbiamo tener conto del cambiamento climatico, perché quel grado e mezzo di temperatura in più, che per l’Europa è forse di 2,5, ha delle conseguenze sui fenomeni meteo, con oscillazioni estreme».
Caronte e i suoi fratelli
Anche i nomi non gli piacciono: «Per carità! Hanno pensato di fare questa cosa perché in America battezzano gli uragani; così come si fa da noi, però, il danno è un po’ intenzionale. Ora tu puoi anche chiamarlo, Pippo, Pluto o Paperino – e guarda caso qualche settimane fa è uscito proprio l’anticiclone Pluto -, ma qui lo scopo sono i clic: il clickbait (la tecnica di raccattare consensi su internet, ndr) è la madre di tutti i danni sui siti di previsione, perché a ogni clic loro ci guadagnano, ma è solo strategia di marketing, di reale o realistico non c’è niente se non acchiappare i gonzi».
Mentre si raccontano bufale sull’«anticiclone africano, che non esiste. Anticiclone significa alta pressione, che è tutt’altra cosa rispetto al caldo africano nei deserti, dove invece la pressione è bassa. Se usi un termine tecnico dev’essere giusto: chiamare anticiclone quello del Sahara perché non piove significa non aver mai letto un libro».
Errori clamorosi
Ha fatto errori clamorosi: «Qualche previsione “cannata” sicuramente c’è stata, ma per fortuna non era Ferragosto, Pasqua o Pasquetta, se no mi avrebbero crocefisso… In realtà non ricordo casi eclatanti». Da quando è diventato un personaggio le sarà capitato di conoscere gente famosa, che cosa le dicono? «Qualche Vip sì, a livello molto superficiale, ma col professor Mario Monti è nata una vera gag: nelle mie carte meteo metto anche la Corsica, per la quale ho un occhio di riguardo sia per ragioni meteorologiche sia perché mi sta a cuore, la conosco anche in quanto istruttore di vela: una volta in tv Monti mi chiese per scherzo se ero sovranista e da allora, se ci incontriamo in qualche dibattito, gli faccio la battuta sull’importanza della Corsica, sempre che il prof. Monti consenta…».
Le previsioni per agosto
Poi Sottocorona si dedica alle previsioni del tempo per agosto: «Possiamo fare solo ipotesi, probabilmente un recupero nelle temperature può esserci dopo un periodo più fresco, ma nessuno lo sa. Da sette giorni in poi c’è un forte margine di incertezza, sono solo valutazioni di tendenza. Dire che si brancola nel buio non è esatto, ma sostenere che è tutto illuminato è falso. Il 100% in meteorologia non esiste neanche da un giorno all’altro, solo un’alta probabilità». E dice che le app meteo «non andrebbero guardate, perché aggiornano semplicemente le previsioni di ora in ora. Non sono neanche previsioni, è tempo in atto. Il nowcasting è la valutazione del presente, con un’idea della tendenza nelle prossime tre ore. Non è un servizio, è una presa in giro che andrebbe venduta per quello che è».
La temperatura percepita
Infine, dice che la temperatura percepita «è un falso fisico, neanche un luogo comune. La scienza dice che a parità di temperatura una persona soffre di più o di meno secondo l’umidità relativa: se l’aria è molto umida, l’evaporazione è minore e andiamo in accumulo di calore. Bisognerebbe dire correttamente che ci sono 35° ma, siccome c’è elevata umidità, si soffre come se ce ne fossero 45°, ma in realtà non ce ne sono 45, è un falso colossale. E l’effetto, come al solito, è terrorizzare anziché informare».