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Il contractor Usa: «A Gaza una trappola mortale»

07 Agosto 2025 - 05:47 Alba Romano
gaza distruzione aiuti
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Anthony Aguilar, che ha combattuto in Siria, Iraq e Afghanistan: «Nella Striscia gli sfollamenti, la disumanizzazione della persone e la fame che soffrono sono a un livello che non ho mai sperimentato né visto da nessun'altra parte»

Anthony Aguilar è stato nell’esercito Usa per 25 anni. Ha fatto parte del corpo d’élite dei Beretti Verdi e ha combattuto in Siria, Iraq, Afghanistan. Poi è diventato contractor, operando anche nella Striscia di Gaza. E lavorando per la Gaza Humanitarian Foundation. Oggi in un’intervista rilasciata a Rula Jebreal per La Stampa è il primo militare a denunciare l’uccisione di civili presso i centri di distribuzione dei viveri. «A Gaza la distruzione, gli sfollamenti, la disumanizzazione della persone e la fame che soffrono sono a un livello che non ho mai sperimentato né visto da nessun’altra parte», esordisce.

Crimini di guerra

Aguilar parla di violazioni e di crimini di guerra: «Prendere di mira i civili, sparargli addosso, ai piedi e sopra la testa, anche sparare laddove potrebbero esserci altri civili, è imprudente e pericoloso. Sono crimini di guerra. Prendere di mira i civili con munizioni letali, utilizzare mezzi letali per controllare una folla o spostarla è un crimine di guerra. Inoltre, i siti di distribuzione sono stati costruiti in aree di combattimento attivo: anche questo è un crimine di guerra, una violazione dei protocolli». Poi racconta la storia di Amir: «Il padre è stato ucciso in un attacco aereo. Sul posto, quel giorno, io e un altro contractor ci siamo accorti che Amir era solo. Quando si è avvicinato a noi, mi ha preso la mano e l’ha baciata. Stava solo dicendo “grazie”. Pensavamo fosse ferito o che avesse bisogno di qualcosa, magari che stesse chiedendo aiuto a trovare la sua famiglia perché non aveva nessuno lì. Voleva solo ringraziarci».

La storia di Amir

Il racconto prosegue e si conclude nel modo più tragico: «Gli ho messo una mano sulla spalla e gli ho detto che ci importava di lui, che agli Stati Uniti importava. E anche che non sarebbe stato dimenticato e che eravamo lì per fare la differenza, per portare cibo e aiuti. Quando si è unito al resto del gruppo che lasciava il sito, a cui era stato ordinato di uscire verso il corridoio umanitario, l’Idf aveva già iniziato a sparare colpi contro la folla che percorreva il corridoio di Morag verso Ovest. Sparavano per farli avanzare. Il gruppo con cui si trovava Amir è rimasto un po’ indietro e si è trovato nel luogo in cui sparavano. Alcune persone hanno evitato i colpi, altre sono rimaste ferite. Qualcuno è morto. Amir era tra quelli. Come abbiamo saputo un paio di giorni fa, parlando con sua madre, il suo corpo non è stato ancora trovato».

I bulldozer

Si parla poi di bulldozer che radono al suolo intere aree e di persone che affermano di essere pagate 1.500 dollari al giorno ogni volta che entrano a Gaza per radere al suolo una casa o un edificio e poi ripulire le macerie: «Negli altri conflitti e guerre in cui sono stato coinvolto non ho mai assistito né ho visto il livello di violenza e il disprezzo per la salvaguardia e la protezione dei civili a cui ho assistito a Gaza contro i palestinesi. E sono stato in posti dove la guerra era piuttosto intensa».

Gaza Humanitarian Foundation

Infine, sulla fame forzata: «Sì, è molto evidente che la popolazione stia morendo di fame. Ci stiamo avvicinando a una carestia totale, per l’intera popolazione. Chi nega tutto ciò è irresponsabile, tradisce la decenza umanitaria di base. Stiamo fornendo cibo dentro Gaza, ma non l’acqua. Ora stiamo fornendo i mezzi per cucinare il cibo, che dev’essere cotto. Non possono cucinare e non hanno acqua. Se questa operazione è intenzionale? Sì». La Gaza Humanitarian Foundation è una trappola mortale: «Per quanto riguarda i siti di distribuzione, sono stati deliberatamente costruiti in aree di combattimento attive. I civili hanno bisogno di cibo, ma per ottenerlo devono attraversare una zona di guerra attiva e tornare indietro. La Ghf li mette di fronte alla morte».