Lizzo contro Sydney Sweeney, la rapper punge ancora l’attrice sui social dopo lo spot dei jeans usando quel body shaming di cui è stata vittima


Sta facendo molto discutere negli ultimi giorni la campagna pubblicitaria dei jeans della American Eagle con Sydney Sweeney, quel claim «Sydney Sweeney has great jeans», dove la parola «Jeans» a molti ha ricordato la parola «Genes» ovvero «Geni», è arrivata ad essere definita «nazista». Un coro di polemiche accentuate dall’endorsement di Donald Trump, che ha pubblicamente esultato quando è venuto fuori che la protagonista di serie cult come Euphoria e The White Lotus, nonché dell’ultima fatica di Quentin Tarantino C’era una volta a… Hollywood, nel 2024 si è registrata in Florida come elettrice repubblicana. Un coro di polemiche in cui spicca una voce decisamente più altisonante di quella di altri, parliamo della rapper Lizzo, 12 milioni di ascolti mensili su Spotify, quasi 12 milioni di follower su Instagram, autrice di nuovi classici della musica contemporanea come Truth Hurts e Juice, che da quando è scoppiata la polemica non fa che punzecchiare l’attrice.
«My jeans are black…», il primo attacco social
Circa sei giorni fa il primo attacco: Lizzo ricondivide sui suoi social una foto generata con l’AI in cui è la rapper di Detroit ad indossare l’ormai stranoto completo in jeans e la scritta «If the Democrats won the election». «My jeans are black…» scrive la rapper nel copy, accennando dunque una prima parodia del claim della campagna della American Eagle «I miei jeans sono blu».

Il secondo attacco, la risposta alla Fox
Due giorni fa Lizzo, vero nome Melissa Viviane Jefferson, ha invece risposto per le rime ad un commentatore della Fox. La rapper ha ricondiviso un video in cui l’uomo, in difesa della campagna pubblicitaria della American Eagle e della loro testimonial Sydney Sweeney, dice: «Siamo stufi di questo programma woke. Siamo stufi delle Lizzo, siamo stufi di Dylan Mulvaney (n.b.: noto influencer transgender). Se questa fosse una persona non binaria di 136 chili, la applaudirebbero». Nel montaggio, segue un video in cui la cantante è sdraiata su un divano e si abbottona i jeans con le movenze sensuali alle quali ha abituato il suo pubblico negli anni. La telecamera si sposta per inquadrare Lizzo in piedi, indossa una parrucca bionda e una giacca di jeans sbottonata, rivela il reggiseno nero e la collana scintillante Yitty, un suo marchio, e mentre rappa «F*** outta my face / Hoe, give me some space» si aggira per la casa mostrando i premi vinti finora nella sua carriera.
@lizzo Lizzo’s got Good Jean
♬ original sound – lizzo
Le barre del prossimo singolo dedicate a Sydney Sweeney
Di ieri invece l’ultimo attacco contro Sydney Sweeney e la campagna alla quale ha partecipato. Lizzo, 37 anni, 9 volte candidata agli Emmy, 3 volte vincitrice, il mese scorso ha annunciato di essere tornata a lavoro in studio, il nuovo album ha già un titolo: Love in Real Life. Album che probabilmente sarà anticipato dalla pubblicazione del singolo I’m Goin In Till October, nelle barre torna il nome dell’attrice e Lizzo presenta ai suoi follower il pezzo con una nuova parodia dello spot dei jeans. Stavolta la rapper veste i panni della mitica Daisy Dukes, protagonista femminile del classico della serialità americana Hazzard, mentre lava una Porsche retrò che molti considerano un riferimento a quella che guida Sydney Sweeney nella pubblicità dei jeans. Le barre del pezzo recitano: «Fat a** pretty face with the ti**ies / Bi***, I got good jeans like I’m Sydney!», tradotto: «Culo grosso, bel viso con le tette / Troia, ho buoni geni come se fossi Sydney», quindi la conferma che secondo Lizzo la pubblicità degli American Egles davvero voleva subdolamente reclamizzare una superiorità della razza bianca. Parole che però sono un’arma a doppio taglio, perché usano quello stesso body shaming di cui Lizzo è stata più volte vittima
@lizzo You’re cute jeans
original sound – lizzo
Il paradosso di Lizzo e l’arma a doppio taglio del body shaming
Per una fetta di follower che hanno sostenuto le uscite social di Lizzo, ce n’è un’altra, altrettanto grossa, che invece ha contestato la rapper. C’è da dire che la dirigenza della American Eagles, che ha visto crescere il proprio fatturato del 13% dopo questa campagna, non è rimasta inerme a guardare mentre il mondo li accusava di voler incrementare un qualsiasi odio di stampo razziale, in una nota stampa infatti specificano: «”Sydney Sweeney Has Great Jeans” è sempre stata una questione di jeans. I suoi jeans. La sua storia. Continueremo a celebrare il modo in cui tutti indossano i propri jeans AE con sicurezza, a modo loro. Dei jeans fantastici stanno bene a tutti». Chi ancora non ha mai risposto ad alcuna provocazione è proprio Sydney Sweeney, cui bellezza è stata messa alla gogna per quello che potrebbe essere un clamoroso equivoco. Ma Lizzo ha scelto di cavalcare l’onda e ora in molti accusano la rapper dello stesso body shaming da lei più volte subito e denunciato.