Stricnina e pallottole, in Marocco «uccisi oltre 3 milioni di cani randagi». Gli animalisti chiedono l’intervento della Fifa


Due, cento, mille e così via: una dopo l’altra le strade del Marocco si stanno svuotando dai cani randagi. Semplicemente scompaiono, nella versione ufficiale per sottoporsi a programmi di sterilizzazione e vaccinazione di massa noto come Tnvr, senza più tornare. Secondo alcuni gruppi attivisti e animalisti, oltre tre milioni di animali sono stati abbattuti dalle autorità. Per molti di loro è riservata una pallottola, ad altri è invece servita la stricnina, un alcaloide tossico usato come veleno. Poco importa se il procedimento di sterilizzazione e vaccinazione è già stato portato a compimento.
Le mosse del governo marocchino, tra vaccinazioni e pene detentive
I cani randagi in Marocco costituiscono quello che per molti è un problema sociale: 100mila persone hanno denunciato morsi nell’ultimo anno, 33 sono morte di rabbia. Ma Rabat ha già preso le prime contromisure. Secondo quanto ha dichiarato Mohammed Roudani, responsabile dell’igiene e degli spazi verdi presso il ministero dell’Interno, il governo avrebbe investito più di 24 milioni di dollari nella creazione di cliniche per la sterilizzazione e vaccinazione di massa dei randagi. Al contempo, sono state implementate multe fino a 1.500 dollari e pene detentive fino a tre mesi per chi maltratta gli animali di strada. Il ministro dell’Interno marocchino Abdelouafi Laftit ha denunciato attacchi mediatici contro il governo con «informazioni sbagliate e fuori contesto». Evidentemente, però, le cose non sono cambiate più di tanto.
La protesta durante la Coppa del mondo per club
I gruppi animalisti continuano a denunciare a gran voce le violenze a cui i cani, ma anche i gatti, sono sottoposti. A Philadelphia, lo scorso 18 giugno durante la partita tra Manchester City e i marocchini del Wydad della Fifa Club World Cup, un attivista della Peta (Persone per il trattamento etico degli animali) ha invaso il terreno di gioco sventolando un cartello: «Marocco, basta sparare ai cani e ai gatti». La Fondazione francese Brigitte Bardot, creata dall’attrice nel 1986 per promuovere la protezione degli animali, ha chiesto alla Fifa di impedire al Marocco di ospitare i Mondiali di Calcio del 2030.