Usano le bandiere di One Piece per protestare contro il governo: perché in Indonesia il manga è diventato un caso politico


In Indonesia, la celebre bandiera nera con il teschio e il cappello di paglia del protagonista di One Piece, Monkey D. Luffy, è diventata il simbolo di una crescente protesta contro il governo. A luglio, in risposta all’appello del presidente Prabowo Subianto a issare la bandiera nazionale in vista della Festa dell’Indipendenza del 17 agosto, molti cittadini hanno scelto di esporre un altro vessillo: il Jolly Roger. Le bandiere dei pirati sono comparse su porte, auto e muri in tutto il Paese – scrive la Bbc – soprattutto tra le giovani generazioni, fan del celebre anime giapponese. La scelta non è, però, casuale: in One Piece, i pirati sfidano infatti un regime oppressivo in nome della libertà. E proprio così, spiegano alcuni manifestanti al media inglese, vogliono sentirsi oggi molti indonesiani. «Anche se il nostro Paese è formalmente indipendente, nella vita quotidiana tanti di noi non sperimentano davvero quella libertà», ha detto all’emittente pubblica Ali Maulana, residente a Jayapura, nella provincia di Papua. Il Jolly Roger, spiega, è un segnale chiaro: «Amiamo l’Indonesia, ma non ne condividiamo le politiche attuali».
La risposta di Prabowo e le reazioni politiche
Il presidente Prabowo, salito al potere lo scorso ottobre e che da tempo governa in maniera sempre più autoritaria, aveva esortato i cittadini a mostrare il proprio patriottismo issando la bandiera rossa e bianca. «Il rosso rappresenta il sangue versato per l’indipendenza, il bianco la purezza delle nostre anime», aveva dichiarato in un discorso a fine luglio. Ma le sue parole hanno avuto un effetto inatteso: invece del simbolo nazionale, in molti hanno scelto la bandiera dei pirati. Alcuni imprenditori, come Dendi Christanto – proprietario del negozio Wik Wiki a Giava Centrale – raccontano di aver ricevuto «migliaia di ordini» per le bandiere di One Piece dopo quel discorso. La reazione politica è stata immediata. Il vicepresidente della Camera, Sufmi Dasco Ahmad, ha parlato di «tentativo coordinato di dividere la nazione», mentre altri parlamentari hanno perfino evocato l’alto tradimento. Tuttavia, il ministro di Stato Prasetyo Hadi ha smorzato i toni: «Il presidente non ha obiezioni all’uso della bandiera come forma di espressione creativa, purché non venga affiancata a quella nazionale in modo da generare conflitto». In Indonesia non esistono leggi che vietino l’uso di bandiere fittizie, ma il codice impone che, se esposte insieme a quella nazionale, la bandiera rossa e bianca debba sempre essere issata più in alto.
Un simbolo politico (e pop)
La protesta con il Jolly Roger ha portato a reazioni anche da parte della polizia, che a Giacarta ha dichiarato di «monitorare l’uso di simboli non in linea con lo spirito del nazionalismo». Ma per molti cittadini, il gesto ha un significato profondo. Secondo Dominique Nicky Fahrizal, ricercatore del Center for Strategic and International Studies, l’uso delle bandiere di One Piece «offre un modo originale per sensibilizzare su temi politici», specie tra i più giovani. Un’opinione condivisa anche dal vice ministro dell’Interno Bima Arya Sugiarto, che ha definito il fenomeno «una naturale forma di espressione democratica». «Meglio un gesto simbolico che proteste in piazza che rischiano di degenerare», ha dichiarato Deddy Yevri Sitorus, esponente dell’opposizione.
Un gesto che fa paura?
Nel contesto di una democrazia sempre più in discussione – Prabowo è stato oggetto di critiche per aver accentuato il ruolo dei militari e reintrodotto la pena di morte per i trafficanti di droga – anche le proteste simboliche assumono un peso. «Trattare una bandiera di un cartone animato come una minaccia alla sicurezza nazionale significa ammettere la forza della protesta», ha scritto l’utente Farhan Rizqullah su Medium. «Dimostra che ciò che davvero temono è il sogno di Luffy: la libertà».