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«Perché c’è il Colosseo a Verona?»: le domande più assurde e i comportamenti “cafoni” dei turisti nelle città italiane

13 Agosto 2025 - 14:32 Ugo Milano
turisti verona
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Turisti confusi tra Arena e Colosseo, tour lampo e maleducazione diffusa: le guide di Verona raccontano tutte le disavventure con i turisiti stranieri e non

In una stagione in cui il turismo italiano è tornato alla ribalta della cronaca, non sempre per motivi pregevoli, le città d’arte si ritrovano a fare i conti non solo con le grandi folle, ma anche con episodi che oscillano sul confine sottile tra comico e irrispettoso. C’è chi davanti all’Arena di Verona chiede se sia il Colosseo, chi fotografa tapparelle come fossero monumenti, e chi, stremato da un tour massacrante, si appoggia senza pensarci a pareti affrescate di secoli fa. A raccontare queste scene di ordinaria follia sono Alberto Peroni e Aurora Soldà, guide dell’associazione Ippogrifo, in un’intervista al Corriere della Sera. «Fino a un certo punto si tratta di differenze culturali» spiega Peroni. «Alcuni turisti del Nord Europa restano colpiti dalle persiane sempre chiuse, altri credono alle assurdità raccontate da guide abusive: ho sentito dire che l’Arena ha un sacco di buchi per fare da cassa armonica, come fosse una chitarra». Ma a volte il problema va oltre: «C’è chi scrive sui muri della Casa di Giulietta sotto il cartello che lo vieta», racconta Soldà, o «chi si fa un picnic sui gradini della Domus Mercatorum. E se lo fanno davanti ai custodi e nessuno dice niente, loro pensano che sia normale. Noi non possiamo intervenire: non abbiamo autorità».

Il turismo mordi e fuggi

Non c’è solo la questione del rispetto: c’è anche il ritmo, spesso folle, dei tour organizzati: «Arrivano gruppi che la mattina fanno colazione a Monaco, pranzo a Innsbruck e per il caffè sono a Sirmione. Un’ora dopo sono a Verona, ma l’Arena non la vedono per non perdere tempo tra i negozi», racconta Peroni. Negli itinerari dei tour mordi e fuggi non può mancare una tappa, ovviamente breve, a Venezia, proseguendo poi verso Firenze e Roma. Tutto in 24 ore, più che una vacanza, una maratona: «Si parla di allungare la permanenza nelle città, ma la mentalità è fare sempre più cose in meno tempo», raccontano rassegnate le guide.

Il degrado nella città

Il turismo di qualità esiste ancora secondo Aurora Soldà, è in aumento in termini assoluti ma è sempre più vincolato alle disponibilità economiche: «È un’élite che può permetterselo: chi ha già visto Roma, Firenze e Venezia e vuole approfondire Verona. La città però rimane di passaggio, con la fortuna di trovarsi tra Milano, Venezia e il Brennero e avere due monumenti famosi nel mondo». A peggiorare il quadro, secondo le guide, c’è il degrado urbano: «Ci sono strade che evitiamo per l’odore di urina. Via Mazzini è un percorso a ostacoli tra ambulanti, finte sordomute, bici e monopattini. Gli artisti di strada occupano anche zone non autorizzate. La cosa peggiore non è solo vedere comportamenti irrispettosi, ma che nessuno li sanzioni».

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