Bonus rifiuti 2026, torna lo sconto del 25% sulla Tari: chi ne ha diritto e come richiederlo


Nel 2026 torna il bonus sociale rifiuti, che riduce del 25% la Tari per chi ha un Isee entro determinati limiti. Introdotto nel 2019, si aggiunge ai bonus luce, gas e acqua, e secondo Area, l’autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente saranno circa 4 milioni le famiglie in difficoltà economica che potranno beneficiare dell’agevolazione.
Cos’è e come funziona
Il bonus Tari è pensato per alleggerire il peso della tassa sui rifiuti per i nuclei più fragili. Lo sconto si applica sull’importo lordo delle componenti perequative e non comprende servizi esterni al ciclo rifiuti o conguagli di anni precedenti. Nessuna coda infinita agli sportelli o complicate procedure online: il vantaggio viene riconosciuto automaticamente. Basta presentare la Dsu e ottenere un Isee entro le soglie previste. Ogni famiglia può ricevere un solo bonus all’anno. Il sistema rispetta il Gdpr e ha l’ok del Garante della privacy, garantendo sicurezza e operatività già nei primi mesi del 2026, con riferimento alla Tari 2025. Questo perchè, si legge sul sito dell’Autorità: «i dati utili per applicare lo sconto saranno disponibili solo nell’anno successivo a quello di presentazione dell’ISEE. Nel 2026 sarà pertanto applicato lo sconto ai nuclei familiari che hanno ottenuto un’attestazione ISEE sotto soglia nel 20250».
Chi può beneficiare del bonus Tari 2026
Potranno usufruire dello sconto famiglie con Isee fino a 9.530 euro e nuclei numerosi con almeno 4 figli a carico e Isee fino a 20.000 euro. La selezione dei beneficiari avverrà senza domanda, grazie allo scambio dati tra Arera, Inps, Anci e altri enti. Arera controllerà l’intero processo, mentre l’Anci fornirà report sul numero di bonus concessi e sull’importo complessivo delle agevolazioni con l’obiettivo di valutare l’impatto economico e sociale della misura e individuare possibili miglioramenti. Altra nota positiva è la cumulabilità del bonus, infatti questo potrà essere sommato alle agevolazioni già previste per luce, gas e acqua, consentendo alle famiglie di ridurre più voci di spesa con un unico pacchetto di aiuti.
A quanto ammonta il risparmio
Secondo i dati di Cittadinanzattiva, le famiglie italiane spendono in media 329 euro di Tari all’anno. Le differenze tra i vari comuni, anche geograficamente vicini, sono però marcate. Se prendiamo ad esempio Pisa, la città italiana che nel 2025 ha avuto la Tari più alta con 595 euro, si potrà calcolare il risparmio medio in circa 150 euro. All’opposto, a La Spezia la Tari del 2025 è stata in media di soli 170 euro, percui in nella città ligure il risparmio sarà minore, circa 43 euro. Il riconoscimento avverrà dal 2026, sulla base degli Isee presentati nel 2025. I gestori dei rifiuti dovranno applicare lo sconto entro il 30 giugno dell’anno successivo, scalando eventuali residui dalle rate successive.