Vertice Trump-Putin, Lavrov arriva in Alaska con la felpa targata «URSS» – Il video
CCCP. È la sigla stampata in grossi caratteri che si scorge sulla felpa con cui Sergej Lavrov si è presentato in Alaska. Il ministro degli Esteri russo affiancherà questa sera Vladimir Putin nell’atteso vertice con gli Usa di Donald Trump sulla guerra in Ucraina. E nella scritta che s’intravede sulla sua felpa – la sigla russa per URSS, l’Unione sovietica – molti già vedono l’ennesimo messaggio subliminale sull’approccio di Mosca al vertice. Se come anticipato ieri dallo steso Putin e dai suoi fidi consiglieri l’obiettivo del Cremlino è quello di negoziare con gli Usa un «accordo globale» su pace e sicurezza che vada ben oltre la questione ucraina, la bussola per Putin resta sempre la stessa: riportare la Russia ai fasti dell’epoca in cui era una superpotenza. Con l’Ucraina, e tutta l’Europa orientale ora parte di Ue e Nato, come sua parte integrante. Il presidente russo d’altronde ha più volte definito il crollo dell’Unione sovietica all’inizio degli anni ’90 come «la più grande catastrofe del XX secolo», una macchia da cancellare, con le buone o con le cattive.
Lavrov e l’attesa per il vertice
In chiaro, ovviamente, Lavrov usa un linguaggio ben più affettato. «Sappiamo di avere le nostre argomentazioni e che la nostra posizione è chiara e inequivocabile. La presenteremo», si è limitato a dire Lavrov all’arrivo ad Anchorage, dove alle 21 di questa sera (le 11 del mattino ora locale) dovrebbe prendere il via l’incontro. Quanto ai possibili esiti del vertice, Lavrov è rimasto ancor più abbottonato: «Non facciamo mai previsioni in anticipo». Più eloquente è il vestiario.