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Gaza, Al Jazeera: «Hamas ha accettato la proposta di cessate il fuoco». Cosa prevede il piano

18 Agosto 2025 - 17:22 Alba Romano
israele gaza tregua
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L'accordo include il rilascio di 10 ostaggi israeliani in vita e di 18 deceduti, la consegna di aiuti a Gaza attraverso organizzazioni umanitarie, la Mezzaluna Rossa e le Nazioni Unite, e un cessate il fuoco di 60 giorni

Mentre continuano a cadere bombe su tutta la Striscia di Gaza, sul tavolo dei negoziatori di Hamas è arrivata una nuova proposta di cessate il fuoco. Proposta che, come rivela una fonte di Hamas ad Al Jazeera, il movimento avrebbe accettato: «Abbiamo informato i mediatori del nostro accordo sulla proposta presentata ieri». Secondo quanto si apprende, l’accordo include il rilascio di 10 ostaggi israeliani in vita e di 18 deceduti, la consegna di aiuti a Gaza attraverso organizzazioni umanitarie, la Mezzaluna Rossa e le Nazioni Unite, e un cessate il fuoco di 60 giorni. I negoziati per porre fine alla guerra inizieranno con l’inizio del cessate il fuoco. Intanto sul tema nel pomeriggio è intervenuto anche Donald Trump che sul suo social Truth ha scritto: «Vedremo il ritorno degli ostaggi rimasti solo quando Hamas sarà affrontata e distrutta. Prima accadrà, maggiori saranno le possibilità di successo».

Idf: «Entro due mesi Gaza City svuotata, poi la accerchieremo»

Negli attacchi dell’Idf, all’alba di oggi, sono almeno 17 le persone uccise: è la stima del ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas. Altre cinque persone sarebbero invece decedute per le conseguenze della fame e della malnutrizione, tra cui due bambini. In attesa di capire se la proposta di cessate il fuoco sarà accettata, Tel Aviv procede spedita con il suo piano di evacuazione totale della Striscia. I vertici della Idf avrebbero approvato il piano per occupare Gaza City e liberare il territorio di tutta la popolazione. Secondo le stime, entro due mesi tutte le palazzine della città saranno sgomberate. A quel punto, l’esercito accerchierà Gaza City e poi la occuperà. «Hanno detto che cominciano a distribuire tende», ha confermato il parroco locale, padre Gabriel Romanelli. «Ma dove possono trovare spazio tutti gli abitanti: 2 milioni e 300mila persone. L’unica cosa certa è che le bombe continuano a causare morti, civili, bambini: i numeri sono terribili»

Morte di Marah, per i medici la fame ha «accelerato» la morte

Intanto causa non poche frizioni il caso di Marah Abu Zahri, la ragazza palestinese trasferita per ricevere cure all’ospedale di Pisa e morta due giorni dopo il ricovero. Secondo l’equipe medica della struttura, infatti, la giovane sarebbe deceduta dopo un «grave deperimento organico» accelerato dalle condizioni di estrema fragilità. La madre, Nibila, ha raccontato che la 20enne per cinque mesi avrebbe mangiato solo qualche biscotto e del tè e avrebbe perso oltre 20 chili. Dalle analisi effettuate è stata esclusa la leucemia, che invece sarebbe la causa della morte secondo il Cogat, l’ente israeliano per il coordinamento delle questioni umanitarie nella Striscia. Non solo. «L’evacuazione sarebbe potuta avvenire prima, poiché Israele aveva proposto diverse possibili date per il trasferimento», scrive su X il Cogat, additando le responsabilità del decesso al governo italiano.

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