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Ucraina, la fretta di Trump, che punta al summit a tre per questo venerdì. E il grande nodo dell’articolo 5 della Nato

18 Agosto 2025 - 07:34 Stefania Carboni
ucraina russia trump putin zelensky
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Oggi l'incontro con i leader europei e Zelensky. Il presidente Usa garantirebbe protezione a Kiev come se fosse alleato. Ma in caso di attacco del Cremlino ancora non è chiaro come dovrebbero intervenire i paesi europei

I leader europei temono una trappola, come quella di febbraio, per mettere Zelensky in un angolo, e scaricare su di lui la colpa del mancato accordo di pace con Putin. Puntano al vertice di oggi alla Casa Bianca, per levare alcune pretese che hanno trovato terreno fertile del capo del Cremlino nell’incontro di Anchorage. E cercheranno oggi di insistere sulla necessità di arrivare subito ad un cessate il fuoco, prima ancora dell’eventuale vertice a tre auspicato dal presidente USA già per venerdì prossimo. Questi in sostanza gli elementi raccolti da Paolo Mastrolilli per Repubblica. Dettagli che trovano riscontro anche nelle parole dell’inviato speciale Witkoff, che ieri alla Cnn ha calato le carte che l’amministrazione americana pensa di avere. Prima fra tutte il fatto che Putin avrebbe accettato che «gli Usa offrano una protezione come l’Articolo 5 della Nato». Ovvero proteggere Kiev da future invasioni, perché se avvenissero la Russia si ritroverebbe in guerra con l’intero Occidente. Ma non è chiaro un punto, non da poco. Se un Paese membro viene attaccato gli altri sono obbligati a difenderlo, ma in caso di Paese esterno come funzionerebbe? I soldati sul terreno li mette l’Europa, a partire da Gran Bretagna e Francia che li hanno già promessi, con gli Usa impegnati a fornire intelligence, armi e supporto tecnologico?

Altro nodo: la cessione del Donbass

Non solo, Putin avrebbe fatto concessioni su «cinque regioni orientali», Donetsk, Lugansk, Cherson, Zaporizhzhia e Crimea. Non è chiaro anche qui in che modalità, perché «la cessione dei territori ucraini sarà discussa alla Casa Bianca». E questo aspetto non piace né a Zelensky, né al gruppo dei volonterosi. Trump non vuole arrivare a nuove sanzioni contro Mosca che minerebbero un inizio di percorso di pace. E oggi farà questo ragionamento prima nel bilaterale con Zelensky, e poi durante il pranzo con von der Leyen, il tedesco Merz, il britannico Starmer, il francese Macron, l’Italiana Meloni, il finlandese Stubb e il segretario della Nato Rutte. La paura è che se i leader Ue obietteranno all’accordo voluto da Putin, con la cessione dell’intero Donbass in cambio del congelamento del fronte a Cherson e Zaporizhzhia, Trump faccia saltare il tavolo. Sull’eventualità di cedere territori alla Russia Oleksandr Merezhko, presidente della Commissione esteri ucraina, è stato chiaro. Sempre a Repubblica ha spiegato: «Zelensky non può farlo. È incostituzionale. Equivarrebbe a un tradimento, per la legge ucraina. E cambiare la costituzione mentre vige la legge marziale non si può. Ma anche se si potesse, io non riesco a immaginare un solo deputato ucraino disposto a firmare una legge del genere».

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