«Faccio scrivere un tema al giorno a mia figlia di 8 anni», polemica sullo scrittore (e prof) Enrico Galiano: «Non è educativo». Lui risponde


«Quest’estate ho fatto scrivere un tema di italiano al giorno a mia figlia di otto anni». È bastata questa frase del noto scrittore e docente Enrico Galiano, in un post su Facebook, a scatenare un vero putiferio tra fan, docenti e pedagogisti. Nel post, Galiano raccontava con ironia la reazione della bambina che, sconsolata, gli avrebbe detto: «Non potevi lavorare da Naturasì, invece che essere un insegnante di italiano?». La battuta, pensata come divertente e leggera, è invece scappata dal controllo del docente e ha acceso un vero e proprio dibattito. Migliaia i commenti indignati sotto al post, al punto che Galiano si è trovato costretto a rispondere pubblicamente, cercando di spiegare cosa c’è dietro scelta di far fare un tema al giorno di italiano.
I commenti indignati
I commenti sotto il post hanno trasformato la discussione in una vera e propria arena pedagogica. Tra le righe dei messaggi si percepisce contrarietà e tanta indignazione: «Costringere un figlio a scrivere un tema al giorno è a dir poco eccessivo. La scrittura deve scaturire dal bisogno di esprimersi. Se lo si fa tutti i giorni così non ci può essere bisogno, ma semplice banale ripetizione», scrive un’insegnante, mentre una pedagogista con decenni di esperienza mette in guardia: «Obbligare un figlio a fare un tema al giorno lo porterà a settembre frustrato e a odiare la scuola e i docenti. Condivido far leggere un libro, ma un tema al giorno è troppo». Altri commentatori suggeriscono di privilegiare storie da raccontare, passeggiate a piedi o in bicicletta, momenti di avventura e scoperta, e invitano a lasciare alle vacanze il carattere di libertà e leggerezza. Qualcuno, con tono ironico, sospetta addirittura che il post fosse stato un espediente per suscitare reazioni: «Forse te lo sei inventato per ridere delle nostre reazioni sconvolte». Non manca, però, anche qualcosa che dà ragione al docente: «Anch’io figlia di insegnanti stessa sorte. Solo ora capisco la grande ricchezza culturale che mi hanno lasciato e che nessuno mi potrà togliere, nonostante le vicende avverse della vita», scrive un’utente.

«Basta giudicare gli altri genitori»
Di fronte al coro di critiche e consigli non richiesti, Galiano ha provato a dare una prima risposta con leggerezza e tra i commenti, cercando di smorzare la discussione. «Ragazzi, rilassiamoci un attimo. Questo post è un piccolo scherzo familiare, non un manuale di pedagogia. Eppure ogni volta che uno scrive qualcosa c’è subito la fila di chi sale in cattedra a dire “così non si fa!”», ha scritto il docente. «Invece di giudicare ogni scelta degli altri, proviamo a prenderla per quello che è: una storia, un sorriso, un pezzo di vita. Anche perché, e lo dico con tutto l’affetto del mondo: ma voi che ne sapete di come lo scriviamo questo tema? Cosa ne sapete se in realtà non è un momento di allegria condivisa, in cui ci divertiamo insieme a pensarlo? Alla fine, non è già abbastanza difficile crescere un figlio senza che ci siano i commentatori a bordo campo a dirti sempre come andrebbe fatto?», ha aggiunto.
La risposta a tono dello scrittore: «Faccio la cosa giusta»
All’indomani, Galiano ha pubblicato un nuovo e lungo post di chiarimento, intitolato «Perché faccio scrivere a mia figlia quasi un tema al giorno», in cui spiega il senso profondo dei temi quotidiani con la piccola. Il docente racconta che, dopo il suo post, «a molti è suonato come un atto di pura crudeltà». Precisa però che il racconto «era puro divertimento, e soprattutto finalizzato a ridere della sua battuta». E aggiunge: «Eppure alcuni hanno letto solo la parte sul quasi un tema al giorno: sono state scomodate teorie pedagogiche, chiamati in causa pareri illustri; mi è stato detto di essere fondamentalmente un padre sconsiderato». Su questo, Galiano commenta: «Probabilmente lo sono, dato che con lei faccio tonnellate di errori ogni giorno. Non sono bravo come vorrei con i no; le chiedo di mettere a posto le cose e poi sono il primo a lasciarle in disordine; la pungolo troppo dove dovrei lasciarle spazio, le lascio spazi dove invece dovrei stimolarla di più. Ma sullo scrivere no: lì sento di fare la cosa giusta».
«Vi spiego perché fa bene questo esercizio»
Quanto al tema di italiano, Galiano chiarisce le ragioni della sua scelta:. «Scrivere, esprimere i propri pensieri e dar loro una forma, è accorgersi che un’idea diventa più chiara quando la vedi lì, davanti a te. Scrivere può essere una cosa che ti salva la vita». Per lo scrittore, questo esercizio non è una prova di rendimento, ma un’occasione di gioco, creatività e dialogo. «Ogni volta quel tema lo scriviamo insieme. Io faccio le domande, lei risponde, ci divertiamo a cercare la parola giusta. È un momento padre-figlia, che oggi forse vive con un po’ di resistenza, ma che domani resterà come un ricordo bello: quello di aver passato del tempo con suo papà a scrivere insieme».
