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Quanto vale l’eredità di Pippo Baudo, gli eredi e il testamento: dalle case ai terreni, la società edile e la pensione

20 Agosto 2025 - 08:51 Giulia Norvegno
Pippo Baudo
Pippo Baudo
Il conduttore aveva messo in piedi un discreto patrimonio immobiliare, frutto degli investimenti dai suoi guadagni milionari in televisione. Le stime sul patrimonio e l'asse ereditario. Spunta anche una pensione statale

Quanto ha lasciato ai suoi eredi Pippo Baudo? E soprattutto, a chi andrà il patrimonio accumulato in oltre quarant’anni di carriera televisiva? Per quanto incalcolabile la ricchezza artistica del più popolare conduttore della Tv italiana, quella più materiale viene stimata dal Messaggero, che mette insieme il quadro patrimoniale articolato e consistente del conduttore scomparso dopo aver visionato alcuni «documenti riservati». Oltre agli introiti per il suo lavoro in televisione, Baudo con il tempo aveva messo in piedi un discreto patrimonio immobiliare, che va immobili a Roma fino alla Sicilia, passando per investimenti imprenditoriali nel settore delle costruzioni.

Le proprietà romane di Pippo Baudo

Il cuore del patrimonio di Baudo è costituito da cinque unità immobiliari a Roma, concentrate tra il centro storico e la zona Prati. L’appartamento più pregiato si trova in via della Giuliana nel quartiere Prati: sette vani con un valore di mercato stimato in oltre 1 milione di euro (precisamente 1.012.798,51 euro). Ma è in via della Vite, nel centralissimo Rione Colonna, che Baudo aveva fatto l’investimento più importante, con quattro immobili distribuiti in un intero palazzo. Il complesso più consistente occupa i piani dal terzo al sesto: 12,5 vani per un valore di mercato di 2.165.853,29 euro. Gli altri due appartamenti, rispettivamente al primo e secondo piano, valgono circa 780mila euro ciascuno. In totale, solo gli immobili romani superano i 5 milioni di euro di valore di mercato, secondo il Messaggero.

Il palazzo ceduto a Berlusconi

In quel patrimonio immobiliare c’era stato anche il famoso palazzo ceduto a Silvio Berlusconi nel 1988, come penale per la rescissione anticipata del contratto con Fininvest. «Andai da Berlusconi a dirgli che volevo andarmene e lui mi rispose che non poteva fare brutta figura nei confronti dei suoi, che dovevo pagargli una penale come risarcimento. Lui sapeva tutto di me, sapeva che non avevo tutti quei soldi – raccontò Baudo a Renato Franco sul Corriere della Sera – e allora mi chiese di cedergli un palazzo di mia proprietà che gli stava molto a cuore. Io ormai mi ero fissato, volevo andarmene e gli dissi che andava bene, che ci saremo rivisti più avanti per firmare. Lui mi stoppò: firmiamo subito. Aprì una porta ed entrò un notaio. Aveva previsto tutto». Quel palazzo di fronte alla sede della Fao a Roma valeva miliardi di lire: «Eh sì, mi ha fregato – ammise Baudo – Io volevo trattare, ma sull’atto c’era già scritto tutto, anche le particelle catastali. In quella palazzina di fronte alla Fao ci mandarono il Tg5. Enrico Mentana la chiamava Palazzo Baudo».

I terreni in Sicilia

In Sicilia Baudo aveva lasciato un pezzo di cuore e diverse proprietà. Le carte rivelano la presenza nel suo patrimonio di dieci terreni a Noto, tra cui un mandorleto, due vigneti e altri seminativi. Terreni per un valore catastale complessivo di 30mila euro. A Siracusa possiede altri cinque terreni, attualmente incolti e dal valore catastale simbolico. Non manca neppure un piccolo appezzamento nel Lazio: un terreno seminativo di 210 metri quadrati a Fiano Romano, di valore formalmente stimato sui 268,88 euro.

Baudo imprenditore delle costruzioni nel catanese

Meno noto è il ruolo di Baudo come socio di imprese edili. Attraverso due partecipazioni del 20% ciascuna, era coinvolto nelle attività di San Rocco srl (sede a Mascalucia) e Torre Grifo srl di Catania, entrambe attive nella «costruzione di edifici residenziali e non residenziali». Le società vedevano Baudo associato con Corrado Grasso, Oreste Calcare, Giovanni Calcare e Antonio Calcare.

Quanto ha guadagnato Baudo nella sua carriera in Tv e la pensione

Le stime sui guadagni complessivi della carriera di Baudo parlano di cifre inevitabilmente considerevoli. Solo per le 13 conduzioni del Festival di Sanremo, record ancora solidissimo, avrebbe incassato secondo il Messaggero circa 800mila euro per ogni edizione, per un totale superiore ai 10 milioni di euro. A queste somme vanno aggiunti i contratti televisivi milionari, i diritti d’immagine e i compensi per le campagne pubblicitarie accumulate in quattro decenni di presenza sul piccolo schermo. Baudo avrebbe anche percepito una pensione minima dallo Stato, scrive il Messaggero, che si aggirava tra i 900 e i 1000 euro mensili.

Chi sono gli eredi di Pippo Baudo e il testamento

Per legge, l’eredità dovrebbe spettare ai due figli di Pippo Baudo: Alessandro e Tiziana. Alessandro, nato nel 1962 dalla relazione con Mirella Adinolfi, è stato riconosciuto solo nel 2000, quando aveva già 38 anni. Prima di allora credeva di essere figlio del dirigente Rai Tullio Formosa. Tiziana è nata nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi, che per alcuni anni è stata moglie del conduttore. Entrambi i figli, quindi, dovrebbero spartirsi equamente il patrimonio paterno. Al momento non si conosce l’esistenza di un testamento che possa modificare o allargare la normale successione ereditaria. Le uniche volontà note di Baudo riguardavano il proprio funerale, che aveva espressamente chiesto si svolgesse nella sua Militello in Val di Catania.