Ultime notizie Donald TrumpGazaJannik SinnerTurismoVladimir Putin
ATTUALITÀArezzoIsraeleSanitàSocial mediaToscana

Si filmano mentre buttano farmaci di un’azienda israeliana nel cestino: bufera su una dottoressa e un’infermiera che poi fanno mea culpa – Il video

20 Agosto 2025 - 19:36 Alba Romano
Il video è stato girato all'interno della struttura sanitaria. Secondo le due donne i farmaci non sarebbero stati davvero buttati, ma si sarebbe trattato di un gesto simbolico

Un video girato all’interno della Casa della Salute di Pratovecchio Stia, ad Arezzo, ha scatenato la polemica online. Protagoniste una dottoressa di famiglia e un’infermiera, che si sono riprese mentre gettavano nel cestino confezioni di farmaci prodotti dall’azienda israeliana Teva, al centro di una campagna internazionale di boicottaggio. Le immagini, diffuse sui social, le mostrano ridere mentre compiono il gesto, in divisa e, secondo alcune segnalazioni, durante l’orario di servizio. Non è chiaro se si sia trattato di semplici scatole vuote o di medicinali effettivi, né tantomeno sei i farmaci finiti nel cestino fossero prodotti pubblici o di proprietà delle due donne. Il fatto che le immagini siano state registrate in una struttura pubblica ha comunque suscitato forti polemiche.

Il video di scuse

Dopo la bufera, medico e infermiera hanno diffuso un nuovo video per chiarire la loro posizione e scusarsi: «Chiediamo scusa per tutte le persone che si sono sentite offese», afferma la dottoressa. «Era un gesto simbolico, un messaggio di pace, non volevamo mancare di rispetto a nessuno né coinvolgere l’azienda o i colleghi». Nel video entrambe spiegano che i farmaci incriminati non erano stati acquistati dall’Asl, erano bensì «campioni gratuiti di integratori e salviette» subito recuperati dal cestino. «Non li butteremmo mai via, anche perché quello non è il corretto smaltimento», ha aggiunto l’infermiera, sottolineando che il video era stato girato circa un’ora dopo la fine del turno di lavoro. «Ci dispiace davvero tanto del fraintendimento che abbiamo creato», hanno concluso.

Le reazioni

Sui social la contestazione è stata immediata: «Buttano i farmaci in divisa e in servizio, con beni che paghiamo noi contribuenti», hanno scritto alcuni utenti. Dura anche la presa di posizione della deputata di Forza Italia Deborah Bergamini, che ha parlato di «smanie da attivismo ideologico» e ha chiesto che «Asl e autorità preposte chiariscano l’accaduto e assumano provvedimenti esemplari». La stessa Asl Toscana Sud Est ha fatto sapere di essersi già attivata per ricostruire i fatti e si è riservata di intraprendere «ogni azione utile a tutela della propria immagine e del personale che opera quotidianamente con dedizione e correttezza». Inoltre ha precisato che «le riprese effettuate all’interno di un ambiente aziendale non sono state autorizzate né condivise». Anche l’Associazione Medica Ebraica ha condannato l’azione, parlando di «un gesto particolarmente grave perché i farmaci non devono essere strumento di polemica politica o ideologica».

leggi anche