Nascono come funghi i corsi a pagamento per superare il semestre filtro a Medicina. Ma attenzione alle garanzie ingannevoli


«Garanzia di successo», «95% di ammessi», «Semestre superato al 100%». Sono alcuni dei claim che compaiono sui siti e nelle pubblicità online dei corsi privati dedicati alla preparazione per il superamento del nuovo semestre filtro di Medicina. A pochi giorni dall’avvio dei corsi, previsto per il primo settembre, queste promesse rimbalzano ovunque, ma in molti casi con fondamenta fragili: non esistono precedenti su cui basarsi, perché fino al 2024 l’accesso alle facoltà mediche avveniva solo tramite il vecchio concorsone nazionale a quiz, ormai abolito. Tra i vari obiettivi dichiarati in questi mesi dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, c’è anche quello di ridurre l’impatto del business privato delle preparazioni ai quiz di ingresso. «Diciamo basta a quella pletora di corsi di preparazione privati e costosi che hanno condizionato l’ingresso a medicina sulla base del reddito e non del merito», aveva dichiarato a marzo la ministra. Ma il mercato non si è fermato. I corsi privati che fino a ieri addestravano migliaia di studenti ai quiz del concorsone si sono reinventati in fretta, offrendo pacchetti di preparazione al semestre filtro. Con una differenza: stavolta le promesse sono piuttosto azzardate, perché il semestre filtro non è mai stato sperimentato prima e dunque non esiste alcun dato reale che possa certificare l’efficacia di queste offerte.
Prezzi, garanzie e percentuali ingannevoli
Un esempio è Unidformazione, che propone un corso da 880 euro (in promozione, anziché 1.100) con la formula «ammesso o ripreparato»: chi non supera la selezione può rifrequentare il percorso per la sessione successiva. Una tutela che, in realtà, riguarderà probabilmente pochi studenti, perché chi non passa ha già indicato in fase di iscrizione un corso affine in cui confluire. Inoltre, molti corsi online per il semestre filtro che promettono la formula «ammesso o ripreparato», lo prevedono per una sola volta. Se non si passa l’esame anche l’anno successivo, il corso non ti prepara nuovamente. Ma a non convincere è il fatto che sotto il corso da 880 euro è la scritta che campeggia sotto: «L’84% supera la selezione». Peccato che la selezione non sia ancora mai avvenuta e quindi non possa esistere alcuna percentuale. Probabilmente il riferimento, ma non è specificato, è a chi si è preparato negli anni scorsi quando il test, però, era completamente diverso. L’azienda precisa che il dato deriva dai «feedback dei partecipanti», ma non si sa se si tratta di tutti i partecipanti ai loro corsi o solo di una parte che ha fornito una dichiarazione in modo volontario.

«Semestre 100% superato»
Ancora più spinto l’approccio di Medcapus, che espone sul sito un bollino: «Semestre 100% superato». La promessa è categorica: «Se partecipi alle lezioni e segui le indicazioni del tuo coach, supererai il Semestre Filtro al 100%. In caso contrario, ti ri-prepariamo completamente gratis». Una «garanzia» che si basa su presupposti fragili: per giustificarla, l’ente sottolinea più in basso di avere un simulatore realistico e sempre disponibile, capace di replicare «l’esatta struttura e difficoltà degli esami». E che i prof selezionati «sono solo i migliori che sanno esattamente cosa chiedono agli esami». Ma i test del semestre filtro non sono mai stati somministrati, sebbene la struttura sia stata resa nota: 31 domande per materia, metà a scelta multipla e metà a completamento, 45 minuti a disposizione per ogni prova. Cepu, marchio storico della formazione, dichiara sul suo sito che «2 candidati su 3 raggiungono il proprio obiettivo». Anche qui il problema è la trasparenza: il dato non può riferirsi al semestre filtro (che debutta quest’anno) ma ad altre prove, senza chiarire quali, né offrire evidenze verificabili. Eppure, il dato è posizionato nella pagina dedicata al semestre filtro.




«Abbiamo passato quegli esami quindi sappiamo cosa funziona»
Altre realtà calcano la mano sulle percentuali: un sito riporta che «il 98,3% dei nostri studenti entra a Medicina al primo colpo», un altro, Cordua, in homepage espone un netto «95% di successo». Solo scorrendo in basso si chiarisce che il riferimento è agli studenti preparati in generale ai test di ammissione all’area medico-sanitaria. Numeri estrapolati da contesti completamente diversi, quindi, e non trasferibili al nuovo sistema. Ma c’è anche il caso di Testbusters, che su un canale Telegram seguito da quasi 7mila aspiranti studenti scrive: «Abbiamo passato quegli esami quindi sappiamo cosa funziona». L’affermazione appare prematura: le materie sì, sono quelle tradizionali dei corsi universitari (chimica, fisica e biologia), ma i tre esami nazionali del semestre filtro saranno una novità assoluta. Ripetere in locandine lo slogan «hai sempre almeno due docenti che hanno passato quei test e hanno voglia di dirti com’è stato» potrebbe alimentare un’illusione più che una reale certezza.

I rischi per gli studenti
Il rischio, dunque, è che centinaia di famiglie investano migliaia di euro in corsi che promettono percentuali di successo che non sono calcolate sul semestre filtro e «garanzie» che potrebbero sciogliersi alla prova dei fatti. La pressione sugli studenti è altissima: l’1 settembre inizieranno le lezioni, il 20 novembre e il 10 dicembre si terranno i due appelli nazionali, e chi non otterrà almeno 18/30 in ciascun esame dovrà ripiegare su un corso affine. Il semestre filtro rappresenta una sfida storica per il sistema universitario. Ma l’esperienza insegna: laddove c’è un passaggio selettivo, c’è un mercato che si attrezza. Oggi le percentuali roboanti, i bollini «100% garantito» e i dati costruiti su feedback non verificabili rischiano di confondere gli studenti e le loro famiglie.
Il ministero: «II test basati su domande generiche hanno favorito la diffusione dei corsi privati»
Interpellato per un commento, il ministero dell’Università e della Ricerca evidenzia a Open come «per troppo tempo l’accesso alla facoltà di Medicina è stato regolato da test d’ingresso basati su domande generiche. Un meccanismo che ha favorito la diffusione di costosi corsi privati. Oggi, con il semestre aperto, si prevede una vera alternativa, una strada nuova: accedere all’università senza barriere, dando piena attuazione al diritto allo studio. Una scelta che restituisce centralità alla formazione universitaria, valorizza il merito, amplia le opportunità e segna un cambiamento profondo, fondato su un principio di giustizia e pari possibilità per tutti coloro che desiderano intraprendere il percorso in Medicina».