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Salvini vuole cambiare l’Isee: «Via dal calcolo la prima casa». E la Lega rilancia la battaglia sulle cartelle fiscali

23 Agosto 2025 - 20:23 Diego Messini
Salvini Giorgetti Lega
Salvini Giorgetti Lega
La proposta del vicepremier per allargare la platea di chi accede alle prestazioni. Il sottosegretario Freni: «Nella prossima legge di bilancio rateizzare le cartelle»

La Lega anticipa i tempi e ancor prima che Parlamento e ministeri riaprano i battenti dopo le vacanze apre la caccia alle risorse della prossima manovra. Fissando con un pressing a più voci i suoi obiettivi primari. A dettare la linea è in primis il segretario Matteo Salvini. «C’è un tema su cui stiamo lavorando con il ministro Giorgetti», spiega il vicepremier a un incontro di partito a Pinzolo (Trento). «Molti bonus non arrivano alle famiglie del ceto medio perché c’è il benedetto metodo di calcolo dell’Isee. Se non hai un Isee abbastanza basso non hai bonus per l’asilo, per l’affitto, per la bolletta della luce. Solo che l’Isee risulta alto se hai una casa di proprietà, sei considerato ricco e sei eliminato: è una follia», attacca Salvini. Conclusione e proposta: «La prima casa bisogna toglierla dal calcolo dell’Isee. Perché altrimenti i bonus vanno sempre ai soliti, mentre quelli che lavorano e dichiarano tutto se la prendono sempre in saccoccia…». Ospite del Meeting di Rimini solo poche ore prima, il ministro dell’Economia Giorgetti non aveva fatto menzione del progetto, limitandosi a ricordare come compito suo e del governo sia quello di garantire la sostenibilità di lungo termine dei conti pubblici.

Cartelle fiscali rateizzate, l’altra battaglia della Lega

Pur senza smentire il suo “principale”, a indicare altri obiettivi chiave della Lega per la prossima legge di bilancio è stato però oggi anche il sottosegretario all’Economia Federico Freni. «La riduzione della pressione fiscale è una priorità di questo Governo. Anche la prossima Legge di bilancio prevederà misure per alleggerire ulteriormente il carico che grava su cittadini e imprese», ha spiegato Freni in un’intervista a Sussidiario.net. In che direzione? Dopo aver ridotto con gli interventi degli scorsi anni «in modo strutturale il cuneo fiscale e l’Irpef, ora è il momento di una nuova rateizzazione delle cartelle fiscali per aiutare milioni di partite Iva, professionisti, commercianti e artigiani onesti che non sono riusciti a pagare tutte le tasse», preannuncia il sottosegretario leghista. Che nega la misura possa aiutare gli evasori, al contrario «dà allo Stato la possibilità di incassare risorse certe e durature nel tempo aiutando allo stesso tempo i contribuenti più in difficoltà».

L’impatto dei dazi e lo spazio di manovra per il governo

In tempi di magra, rateizzare le cartelle fiscali significherà frenare sulla riduzione dell’Irpef? No, assicura nell’intervista Freni: «Si troveranno le risorse per fare entrambe le cose, nel rispetto dei conti pubblici e, soprattutto, delle esigenze dei cittadini». Anche se subito dopo lo stesso sottosegretario all’Economia fa sapere che le prime stime del governo prevedono un calo fino a mezzo punto di Pil nel 2026 in conseguenza dell’applicazione dei dazi Usa voluti da Donald Trump. Niente paura, assicura Freni, perché «a questa contrazione seguirà un recupero e soprattutto il quadro è perfettamente in linea con le stime fornite nell’ultimo Documento di finanza pubblica che già scontavano gli effetti delle barriere commerciali sull’economia».

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