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In Francia il governo di Bayrou (e Macron) è a rischio

26 Agosto 2025 - 10:39 Valentina Romagnoli
bayrou francia
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Il voto è previsto per l'8 settembre e avrà l'obiettivo di riconoscere l'urgenza di riequilibrare i conti del Paese. Intanto l'instabilità di ripercuote sui mercati finanziari

La sopravvivenza del governo francese guidato dal primo ministro François Bayrou è appesa a un filo. Il premier ha annunciato lunedì 25 agosto che il prossimo 8 settembre chiederà la fiducia dell’Assemblea nazionale per far approvare il suo piano di riduzione del deficit pubblico, una manovra da 44 miliardi di euro. Ma le opposizioni principali – dal Rassemblement National Marine Le Pen a La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, passando per Ecologisti, comunisti e socialisti – hanno già annunciato il loro voto contrario, rendendo l’esito del dibattito estremamente incerto.

Lo scossone del luglio 2024

La decisione del premier arriva in un contesto di crescente tensione politica ed economica. La Francia si trova ancora alle prese con le conseguenze della dissoluzione anticipata dell’Assemblea nazionale del giugno 2024, e il governo minoritario di Bayrou, privo di una maggioranza stabile, rischierebbe di essere travolto. In caso di caduta dell’esecutivo, il presidente Emmanuel Macron potrebbe dover valutare – di nuovo – lo scioglimento dell’Assemblea, con tutte le conseguenze politiche e finanziarie che ne deriverebbero.

L’ipotesi di un intervento del Fondo monetario internazionale

Il ministro delle Finanze Eric Lombard ha ammesso martedì 26 agosto a France Inter che il rischio di un intervento del Fondo Monetario Internazionale sull’economia francese non è da escludere se il governo cadesse. «È un rischio che abbiamo davanti e che vorremmo evitare», ha spiegato, sottolineando tuttavia la gravità della situazione. Anche il governatore della Banca di Francia François Villeroy de Galhau ha richiamato all’urgenza di un dibattito pubblico sulle misure per ridurre il debito, evidenziando la necessità di uno sforzo «giusto e condiviso» per evitare il sovraindebitamento della Francia.

La reazione delle opposizioni

Le reazioni delle opposizioni sono state immediate e dure. Jean-Luc Mélenchon, leader di La France Insoumise, ha affermato che «Macron deve andarsene se Bayrou non ottiene la fiducia», annunciando una nuova mozione di sfiducia contro il capo dello Stato. Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, ha ribadito la richiesta di una nuova dissoluzione dell’Assemblea, mentre i socialisti e gli Ecologisti parlano apertamente di «autodissoluzione» del governo.

Le conseguenze sui mercati finanziari

Anche i mercati finanziari hanno risentito dell’incertezza. La Borsa di Parigi ha aperto in forte calo martedì 26 agosto, con il CAC 40 – l’indice azionario di riferimento – che perdeva oltre l’1,9% nei primi scambi, peggio delle altre principali piazze europee. Il clima di nervosismo è stato amplificato dalle tensioni internazionali e dalle preoccupazioni per l’indebitamento pubblico: i dati più recenti pubblicati dall’INSEE (Institut national de la statistique et des études économiques) mostrano un calo della fiducia delle famiglie francesi, scesa a 87 punti ad agosto, il livello più basso dal 2023.

L’intervento di Bayrou al sindacato

Il governo di Bayrou intende fare leva sul dialogo sociale per sostenere il proprio piano. Nella giornata di oggi, martedì 26 agosto, il premier interverrà alla CFDT (la Confederazione francese democratica del lavoro), il più grande sindacato francese, cercando di guadagnare consenso tra le parti sociali e arginare le manifestazioni previste il 10 settembre, giorno in cui i sindacati e la sinistra radicale hanno lanciato un appello a bloccare il paese in segno di protesta contro le misure di austerità, che includono anche la sospensione temporanea di alcune agevolazioni fiscali e il congelamento delle prestazioni sociali.

Bayrou: «Il voto servirà a riconoscere l’urgenza di riequilibrare i conti pubblici»

Bayrou ha chiarito che il voto dell’8 settembre non riguarda i dettagli delle singole misure, ma il riconoscimento dell’urgenza nazionale di riequilibrare i conti pubblici. La sua strategia è quella di ottenere prima la fiducia sull’urgenza del piano, per poi negoziare successivamente i provvedimenti specifici. Tuttavia, con opposizioni praticamente compatte nel respingere la fiducia, il rischio di una crisi istituzionale resta alto. Intanto, Bayrou parteciperà giovedì 28 agosto all’incontro annuale del Medef, Mouvement des entreprises de France, la più grande federazione dei datori di lavoro nel Paese. Venerdì 29, invece, sarà presente alla Fiera di Châlons.

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