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La Lega contro Vannacci: «Non paga le quote di contribuzione al partito»

vennacci pensione
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Il generale pensionato non versa il quinto dello stipendio di parlamentare. E dice che la questione riguarda solo lui e il Carroccio

Come tutti i partiti, anche la Lega ha problemi di soldi. Ne servono per finanziare Pontida e la campagna elettorale per le regionali alle porte. E il bilancio 2024 è negativo per 700 mila euro. Il tesoriere Alberto Di Rubba e i capigruppo ricordano agli eletti che è necessaria la contribuzione. Ma c’è qualcuno che non versa nulla della quota mensile tra parlamentari, europarlamentari e consiglieri regionali. È il vicesegretario Roberto Vannacci. Che non ha effettuato nemmeno erogazioni liberali.

Vannacci moroso

Il Fatto Quotidiano spiega oggi che ogni eletto in Europa dà 2 mila euro al partito rispetto al mensile in due rate da 3 mila (una da 1.845, l’altra da 1.155) dei parlamentari nazionali. A questi si aggiungono le donazioni dei privati che non devono superare i 100 mila euro annui. Paolo Borchia ha versato 2 mila euro il 26 giugno e altri 2 mila il 28 luglio. Susanna Ceccardi ha deciso di versare 6 mila euro in un’unica soluzione il 12 giugno scorso. Deputati e senatori, invece, ogni mese versano circa 3 mila euro alla “Lega Salvini premier”. Vannacci è iscritto al partito da metà maggio. La sua nomina a vicesegretario (insieme a Silvia Sardone) ha comportato l’estromissione di Andrea Crippa, fedelissimo del segretario.

Le proteste

La situazione crea malumori. Soprattutto tra i parlamentari che ogni mese danno un quinto dello stipendio al Carroccio. Anche perché intanto i tesorieri lavorano a innalzamenti della quota. «È normale che un vicesegretario non contribuisca a sostenere le casse del partito?», si chiede un dirigente che chiede al Fatto l’anonimato. Anche il ministro Giancarlo Giorgetti devolve 3 mila euro al mese. Il generale pensionato spiega che la questione «riguarda me, Salvini e la Lega e poi io ho un’altra organizzazione che si chiama ‘Il mondo al contrario’».

Il mondo al contrario

E quando Giacomo Salvini gli domanda se finanzia quella e non la Lega, replica così: «Questo lo dice lei. Ma essendo erogazioni liberali, si chiamano liberali proprio per questo. Arrivederci».

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