Trump fa fuori la direttrice dell’agenzia sanitaria, lei rifiuta di andarsene. Lo scontro sui vaccini: «Così torneremo alla legge del più forte»


Poco meno di un mese, tanto è durato il mandato di Susan Monarez, direttrice dell’agenzia sanitaria nazionale americana (il Centers for disease control, o Cdc). Secondo la Casa Bianca, la 50enne non sarebbe infatti «in linea con il programma del presidente Donald Trump di “rendere di nuovo sana l’America“». Stando a quanto riferiscono le testate statunitensi, tra cui Axios, il segretario alla Sanità Robert Kennedy Jr. avrebbe prima chiesto insistentemente a Susan Monarez di rassegnare le sue dimissioni. Di fronte alla sua risposta negativa, l’ha fatta fuori ma lei si starebbe rifiutando di lasciare il posto. Hanno abbandonato il Cdc anche quattro esperti che occupavano posizioni di vertice nell’agenzia.
Lo scontro tra Susan Monarez e Kennedy Jr. sui vaccini
Il principale terreno di scontro tra la ormai ex direttrice del Centro, nominata provvisoriamente a maggio e confermata il 29 luglio, e il nuovo ministro trumpiano era ovviamente quello dei vaccini. Noto negazionista, Kennedy Jr. ha infatti decapitato il dipartimento licenziando tutti i membri del comitato sui sieri e sostituendoli con un gruppo ricco di scettici come lui. Uno di loro è stato nominato a capo del gruppo di lavoro su quelli contro il Covid-19. Secondo i suoi avvocati, Monarez sarebbe stata licenziata dopo essersi «rifiutata di avallare direttive non scientifiche e avventate e di licenziare esperti sanitari dedicati». Dunque è stata presa di mira per aver «scelto di proteggere il pubblico piuttosto che servire un programma politico. Ma non si tratta di un singolo funzionario. Si tratta dello smantellamento sistematico delle istituzioni sanitarie pubbliche, del silenzio imposto agli esperti e della pericolosa politicizzazione della scienza».
L’addio di altri dirigenti
Oltre a lei, hanno dato addio all’agenzia anche la vicedirettrice Debra Houry, il capo del Centro per le malattie infettive emergenti Daniel Jernigan, il capo del Centro per le malattie respiratorie e l’immunizzazione Demetre Daskalakis e la direttrice dell’Ufficio dati Jennifer Layden. «L’erosione intenzionale della fiducia nei vaccini a basso rischio a favore dell’infezione naturale e di rimedi non provati ci riporterà a un’era pre-vaccinale in cui solo i più forti sopravviveranno e molti, se non tutti, soffriranno”, ha scritto Daskalakis in una lettera di dimissioni al vetriolo pubblicata su X. Secondo la vicedirettrice del Centro, invece le decisioni di Trump su tagli di bilancio previsti, riorganizzazione e licenziamenti avranno un impatto devastante.