Dumping fiscale, cosa c’è di vero (e di falso) nelle accuse di Bayrou all’Italia


«I cittadini più abbienti lascerebbero la Francia. Perché ormai esiste una specie di, come si dice, nomadismo fiscale per cui i contribuenti vanno a vivere dove… L’Italia oggi sta facendo una politica di dumping fiscale». La frase di François Bayrou che ha scatenato la risposta di Giorgia Meloni è stata pronunciata intorno alle 19 di domenica e in una circostanza particolare. Il premier francese si stava facendo intervistare da quattro giornalisti delle reti al news francesi a Matignon. E si parlava del voto di fiducia dell’8 settembre che potrebbe buttare giù il suo governo. L’uscita sul presunto dumping fiscale italiano arriva in risposta a una domanda sulla possibilità di tassare i più ricchi.
Il dumping fiscale in Europa
Più precisamente, si parla di una proposta dei socialisti di un’imposta patrimoniale per sanare il bilancio dello Stato. E la risposta di Bayrou serve a bocciare l’idea. Perché secondo lui una tassa del genere inciterebbe i cittadini francesi a trasferirsi all’estero. In particolare in Italia. Attirandoli con tasse meno elevate di quanto pagano in Francia. A quali norme si riferisce Bayrou? Ed è vero che i francesi si trasferiscono in Italia per sfuggire alle tasse Oltralpe? Molto probabilmente il primo ministro fa riferimento alla cosiddetta flat tax per i super ricchi. Ovvero la tassa piatta per i residenti stranieri ad alto patrimonio. La tassa serve a trasferire la residenza fiscale in Italia beneficiando di un’imposta sostitutiva.
La flat tax per i ricchi che espatriano
L’opzione è stata introdotta dal governo Renzi con la legge di bilancio 2017. E prevede il pagamento di un forfait di 100 mila euro per ciascun periodo d’imposta. Mentre per i familiari è prevista un’estensione con il pagamento di 25 mila euro ciascuno. Per usufruirne bisogna presentare una domanda all’Agenzia dell’Entrate, che deve autorizzarla. Vale per i redditi prodotti all’estero e non in Italia, che rimangono soggetti a tassazione piena. Vanno versati in unica soluzione. Il Corriere della Sera ricorda che nell’anno di introduzione di questo schema di tassazione agevolata i ricchi che hanno trasferito la residenza fiscale in Italia sono stati 98. Nel 2018 erano 263, per poi raggiungere le 429 unità nel 2019, nel 2020 salire a 790 e arrivare quasi a mille nel 2021. Il governo Meloni nel 2024 l’ha portata da 100 a 200 mila euro con un intervento nel decreto Omnibus.
Quanti ricchi stranieri sono arrivati in Italia
Dopo la Brexit il numero di stranieri che ha approfittato dell’agevolazione è aumentato. Nel 2024 circa 2.200 ultra-high-net-worth individuals (UHNWI, persone con patrimoni milionari) hanno scelto l’Italia. Mentre il raddoppio della tassazione ha causato all’Italia le critiche del Financial Times, che ha accusato il governo di non avere un regime di tassazione stabile. E i francesi? In Italia, secondo numeri che risalgono al 2024, risiedono 5,3 milioni di cittadini stranieri. I francesi sono, secondo alcune stime, 33.368. Si tratta dell’undicesima comunità straniera per numero di rappresentati in Italia.
E gli italiani?
Gli italiani invece vanno soprattutto in Spagna. Gli ultimi dati Inps sul fenomeno dicono che nel 2023 Madrid ha attirato 536 pensionati italiani, in crescita rispetto ai 451 dell’anno precedente. Nel quinquennio 2019-2023 2.300 pensionati hanno scelto la Spagna come nuova residenza, superando il Portogallo che nello stesso periodo ha raccolto 2mila trasferimenti. Al secondo posto c’è la Tunisia, che ha un regime fiscale particolarmente vantaggioso: l’80% del reddito pensionistico risulta esente da tassazione, mentre solo il 20% viene sottoposto a imposte. Poi ci sono Romania e Albania.