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Monza, neonato morto dopo un parto in casa: «Ignorate le linee guida»

01 Settembre 2025 - 09:56 Ugo Milano
milano sedicenne partorisce casa balcone feto autopsia
milano sedicenne partorisce casa balcone feto autopsia
Nelle motivazioni della sentenza i giudici di Monza sottolineano le gravi carenze dell'ostetrica

«Se l’ostetrica avesse effettivamente eseguito correttamente le varie disposizioni contenute nelle linee guida sul parto domiciliare, il neonato sarebbe sopravvissuto», è questo quanto stabilito nelle motivazioni della sentenza dei giudici del tribunale di Monza in merito ad un parto domiciliare eseguito nel 2022 e che è costato a vita al nascituro. Ad aprile la donna, Anna Maria Cuozzo di 73 anni, era stata condannata a un anno e sei mesi e al pagamento di una provvisionale di 280 mila euro per il reato di omicidio colposo.

L’innosservanza delle linee guida

Durante le operazioni per eseguire il parto in casa, le condizioni del bambino erano apparse subito critiche: il cordone ombellicale, avvolto per diversi giri intorno al collo, ne aveva provocato il soffocamento e una tale condizione sarebbe dovuta essere tratta con estrema urgenza presso un presidio ospedaliero. Trasportato all’ospedale San Gerardo solo dopo la nascita, il piccolo è rimasto in vita per due gironi in condizioni disperate ed è poi deceduto. Oltre a una generale «inosservanza delle linee guida in tema di parto domiciliare», alla donna viene contestato nello specifico di non aver tenuto in considerazione l’ingente peso del nascituro, condizione che avrebbe dovuto far propendere sin dall’inizio per un parto in ospedale.

La mancanza della seconda ostetrica

Le inosservanze della donna riguardano anche il mancato controllo del battito cardiaco del nascituro: «le buone prassi in materia di parto domiciliare prescrivono di procedere al monitoraggio del battito cardiaco del feto, della pressione arteriosa e della temperatura della madre», scrivono i giudici. E invece l’ostretrica ne avrebbe effettuta una «sola al momento dell’inizio del suo intervento, mentre nessun rilievo è stato fatto nel seguito». Inoltre, e giudici sembrano dare particolare peso a questa circostanza, non era presente una seconda ostetrica, contrariamente da quanto indicato dalle linee guida.

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