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Tommaso Cocci e il ricatto con la foto hard, il candidato FdI a Prato e l’ombra del tradimento: «Vogliono tenermi fuori dalla corsa» – Il video

01 Settembre 2025 - 18:12 Ugo Milano
Al centro del caso, da mesi in mano alla procura di Prato, ci sarebbe la loggia Sagittario, a cui Cocci era affiliato. Al momento si ipotizzano i reati di diffamazione e revenge porn

Il messaggio di ricatto a Tommaso Cocci, ex capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio comunale di Prato e candidato primo cittadino, è stato semplicemente recapitato in forma anonima al suo studio legale. «Dimettiti o ti distruggiamo la vita», si leggeva. E in allegato accuse di pedofilia e pedopornografia nonché una foto intima che lo stesso 34enne avrebbe condiviso online dopo essere stato adescato. Sul caso, denunciato mesi fa alla polizia, le ipotesi di reato vanno dal revenge porn alla diffamazione. Ma ora lo stesso Cocci è intervenuto sui social con un lungo video, in cui si rivolge direttamente ai ricattatori: «Mi dispiace se in un momento di leggerezza mi sono lasciato ingannare, ma non sono un codardo».

Il caso Cocci e il ruolo della loggia Sagittario

Al centro della questione ci sarebbe la loggia Sagittario – Valle del Bisenzio, parte della Gran loggia Alam (Antichi liberi accettati muratori) di cui Tommaso Cocci era affiliato. Il 34enne, anzi, è stato suo segretario fino a giugno, quando ha deciso di rimanere “in sonno” dopo che un’altra inchiesta giudiziaria ha travolto la loggia. Secondo la Dda di Firenze, infatti, l’ex gran maestro Riccardo Matteini Bresci avrebbe convogliato migliaia di voti per sostenere la corsa della ex prima cittadina Pd Ilaria Bugetti. Nel biglietto di minacce ricevuto da Tommaso Cocci, oltre al ricatto, era presente un chiaro riferimento proprio alla sua appartenenza, tanto da spingere la procura di Prato ad acquisire gli elenchi degli affiliati alla Sagittario.

Il messaggio di Tommaso Cocci: «Non vi fate schifo?»

L’ex Fratelli d’Italia è intervenuto per la prima volta sulla questione, respingendo fermamente le accuse mosse nei suoi confronti «dietro la protezione dell’anonimato». Nel video pubblicato sui social anzi si rivolge ai suoi ricattatori: «Vi rendete conto che per queste vicende, o vicende simili, la gente si toglie la vita. Io sono fortunato perché mi sentivo a posto con me stesso. Ma non ti fai, mi rivolgo sempre a te o a voi, non vi fate schifo per aver assunto il rischio di una vita di una persona». È a questo punto che il 34enne non esclude l’ipotesi di un tradimento interno al partito: «E per cosa? Forse per una corsa politica». Ha poi chiuso il suo discorso ribadendo: «Non accetto, non accetto di essere ricattato, non accetto accuse anonime di aver commesso reati infami. Forse qualcuno ha scambiato la mia mitezza, solita, per codardia… Ebbene ha fatto un grande, grande errore».

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