Phica.eu, la srl Lupotto e 150 mila euro di fatturato: cosa rischia l’admin Vittorio Vitiello (che forse non è solo)


Vittorio Vitiello, 45 anni, nato a Pompei, residente a Firenze, nel quartiere di Rifredi. È lui l’admin del forum Phica.eu, chiuso dopo vent’anni in autotutela. Era lui a scrivere dietro i nickname PhicaMaster e BossMiao. Il sito si appoggiava su server russi e cinesi. E dal 2005 aveva subito un’evoluzione: da forum amatoriale al passaggio su server esteri nel 2012, fino all’oscuramento dell’ip reale e all’introduzione di abbonamenti vip. Nei suoi confronti le ipotesi di reato sono ancora da approfondire. La Polizia Postale aveva ipotizzato nei confronti degli utenti i reati di diffamazione, diffusione illecita di dati personali, estorsione e truffa.
Vittorio Vitiello
Indaga la procura di Roma con l’aggiunto Giuseppe Cascini. Vitiello si è difeso ieri con un lungo post su Phica.eu proprio dall’accusa di estorsione. «Ovviamente questo è un servizio a pagamento. Se ordini una pizza e vai a prenderla di persona, non paghi alcun supplemento; la pizzeria però può proporti la consegna a domicilio con un costo aggiuntivo… Le faccio il prezzo speciale solo per lei perché non voleva avere blacklist o controllo link su Phica, e così ha avuto uno sconto di 300 euro». Il Corriere della Sera dice che sul portone di casa sua dalle parti di Coverciano c’è una telecamera dotata di pulsante. Collegato al proprietario che così’ riesce a vedere chi sta suonando a distanza. Ieri, secondo il quotidiano, Vitiello non è tornato a casa. «Oggi non l’abbiamo visto rientrare, la sua moto non è nel cortile quindi significa che non c’è», dice una delle vicine.
Lupotto srl
«Conosco a malapena quel signore», dice ancora la donna. «Aveva appena finito di ristrutturare la propria abitazione». Vitiello, originario di Pompei, vive da solo. È stato sposato fino a due anni fa. Poi si è separato: «È un uomo molto schivo, molto riservato, alquanto bizzarro». Ha vissuto anche a Coverciano. Ama i gatti e ne ha più di uno. È l’amministratore unico della società Lupotto srl, che si occupa anche di «organizzazione di eventi con l’ausilio di social network e attraverso influencer». Nel 2019 la polizia ha effettuato accertamenti su di lui e all’epoca aveva fornito alla postale gli indirizzi Ip del sito. All’epoca decine di donne fiorentine avevano sporto denuncia perché le loro foto erano state rubate e inserite in un sito pieno di contenuti pornografici.
L’informativa e la sentenza
La procura di Roma, spiega Repubblica, lavora sulla scorta di un’informativa della polizia postale e di una sentenza della Cassazione. Si parla di revenge porn e contenuti caricati e diffusi senza autorizzazione. Il reato è procedibile solo a querela di parte. Il Palazzaccio però ha confermato la condanna a sei mesi per l’admin di un altro sito, Lulu.com. Una vicenda che risale al 2017: un uomo pubblica un “Catalogo Donne Single Lecco” utilizzando i profili Facebook di 1218 ragazze — alcune minorenni — che sul social si erano dichiarate single. Poi lo vende per 7 euro a copia. La promozione era esplicita: «Al costo di un drink… quanto tempo impiegheresti per cercarle tutte?».
La condanna
Per questo l’uomo ha ricevuto una condanna. Per il trattamento abusivo di dati personali, visto che quelle informazioni erano su Facebook solo per la socialità interna alla piattaforma. «La pubblicazione di un dato personale su un profilo social — scrivono i giudici — non equivale a un’autorizzazione indiscriminata a farne qualunque uso». Un principio che potrebbe essere utilizzato per eventuali accuse a Vitiello. Che risulta attualmente amministratore unico in Italia della società Lupotto Srl, costituita all’inizio del 2023, con sede legale a Firenze e l’obiettivo di condurre «campagne pubblicitarie» e «organizzazione di eventi con l’aiuto di social network e influencer».
I bilanci
L’impresa ha fatturato 150 mila euro sia nel 2023 che nel 2024. «Un uomo alto e grosso, molto schivo e riservato. Stava sempre chiuso in casa, ordinava tutto online, arrivavano continuamente pacchi, spesa, lettiere e cibo per gatti», dice a La Stampa un vicino di Coverciano. Ufficialmente si occupa di consulenza per attività informatiche. E chi indaga è convinto che non fosse l’unico gestore a occuparsi del sito. Così come Phica era probabilmente il nodo di un network più grande. Nei giorni scorsi aveva parlato Roberto Maggio, titolare di una società che raccoglieva la pubblicità per il sito e che fattura un milione di euro. Nell’ultimo post Vitiello scrive: «Il lavoro è una cosa, la morale un’altra. Il sito è legale, non è morale».