Von der Leyen e il giallo del GPS nel volo verso Plovdiv: cosa è successo davvero


Secondo quanto riportato inizialmente dal Financial Times (archiviato qui), un presunto attacco di interferenza russa avrebbe disattivato i servizi di navigazione GPS presso l’aeroporto bulgaro di Plovdiv, costringendo l’aereo della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ad atterrare senza usufruire del sistema di navigazione dopo aver sorvolato l’aeroporto per un’ora. La fonte del Financial Times? L’Autorità bulgara per i servizi del traffico aereo, come confermato dalla portavoce della Commissione Arianna Podestà. Eppure, c’è chi sostiene, attraverso un intervento social di Flightradar24, che non ci sia stato alcun problema con il GPS, facendo intendere che questo fosse perfettamente funzionante, così come sia stata Ursula von der Leyen o il suo staff a mentire.
Per chi ha fretta
- Non c’è stato alcun atterraggio “a vista” né l’utilizzo di “mappe cartacee”. L’aereo ha seguito una procedura strumentale standard tramite ILS.
- Flightradar24 fotografa solo i dati trasmessi dal transponder, ma non può smentire i problemi GPS segnalati da piloti e torre di controllo.
- La registrazione delle trasmissioni tra torre di controllo e l’equipaggio conferma l’anomalia al GPS e la scelta di passare dall’avvicinamento RNP (basato su GPS) a quello ILS, del tutto indipendente dal GPS.
- La timeline delle comunicazioni chiarisce la sequenza dalla segnalazione del problema alla torre fino all’atterraggio.
- La durata complessiva del volo è stata di circa 2 ore, con circa 30 minuti di manovre sopra Plovdiv, non un’ora di attesa.
- L’Autorità bulgara per i servizi del traffico aereo ha confermato al FT il disturbo GPS.
- L’intero audio non rivela una situazione di emergenza durante il volo e l’atterraggio.
- Il primo ministro bulgaro ha dichiarato che non ci sarà alcuna indagine sull’episodio.
Analisi
La piattaforma Flightradar24, che raccoglie i dati trasmessi dai transponder degli aerei, pubblica un post su X in cui riporta alcune informazioni interessanti sul racconto, ma parziali in quanto basati sui soli dati in loro possesso. Secondo la piattaforma, il volo da Varsavia (Polonia) a Plovdiv (Bulgaria) è durato un’ora e 57 minuti, cioè appena 9 minuti in più rispetto a quello previsto inizialmente, e non un’ora in più. Inoltre, secondo i dati raccolti, «il transponder dell’aereo ha riportato una buona qualità del segnale GPS dal decollo all’atterraggio».

C’è un dettaglio curioso, che al momento non risulta rilevante per questo fact-check. La registrazione FR24 di questo volo non mostra l’atterraggio completo né il rullaggio fino al parcheggio, a differenza di altri voli dello stesso Falcon 900LX prima e dopo, che compaiono integralmente. In questo caso, la traccia si interrompe quando il velivolo è ancora in volo e ancora lontani dall’aeroporto.

L’audio che conferma un problema legato al GPS
Oltre alle autorità bulgare, consultate dal Financial Times, un’ulteriore conferma riguardo ai problemi legati al GPS arriva da una registrazione diffusa da LiveATC (disponibile per 7 giorni), un sito specializzato nelle trasmissioni in diretta dalle torri di controllo del traffico aereo. Nell’audio, ripreso da siti e testate bulgare, nel dialogo con il comandante del Falcon viene segnalato un problema con l’avvicinamento RNP (Required Navigation Performance), cioè basato su GPS, e la successiva decisione di passare a quello ILS (Instrument Landing System), sistema basato su radioassistenze a terra.

La timeline dalle comunicazioni tra equipaggio e torre
La qualità della registrazione pubblicata su LiveATC non è il massimo, ma lascia intendere abbastanza chiaramente la sequenza dei fatti. Ad esempio, grazie agli audio ancora consultabili online, è possibile comprendere l’orario in cui l’aereo ha toccato terra, concludendo il volo, ossia intorno alle 14:34 (GMT/UTC), momento in cui il pilota dell’aereo ringrazia la torre per l’aiuto fornito.
Consultando l’audio registrato a partire dalle ore 14:00 (GMT/UTC, archiviato qui), intorno al minuto 5:20 è possibile ascoltare il momento in cui il pilota contatta la torre e riceve le istruzioni per un avvicinamento RNP (Required Navigation Performance), cioè basato su GPS.
Tutto procede bene fino al minuto 6:24, quando il pilota segnala alla torre un problema legato al GPS e richiede un’alternativa: «We seem to have some issue with GPS, can we make turns for ILS final?». Di fatto, l’avvicinamento GPS non viene considerato affidabile.
La discussione prosegue intorno al minuto 10:49, con la torre di controllo che si rende disponibile all’avvicinamento ILS, ma senza dare conferma definitiva. Poco dopo (min. 12:07) la torre informa il pilota che non ci sono radar disponibili («We don’t have a radar, continue to PDA602, and we’ll continue according KLS Whiskey approach»).
L’equipaggio, intorno al minuto, richiede alla torre l’autorizzazione per l’avvicinamento ILS («Black 53G, is it possible to proceed from position to PDA Victor VR, and to proceed from that point for the ILS Whiskey?»). La conferma dall’aeroporto arriva al minuto 13:23 («Affirm, no problem, continue descent 7,000 without problem, and with right turn we’ll proceed PDA Victor VR, after that one orbit, and we’ll continue according KLS Whiske»).
L’avvicinamento procede con l’allineamento con la pista, come confermato dai piloti intorno al minuto 28:47 («Black 53G, established localizer, 3-0») e poco dopo dalla stessa torre («Alpha Bravo 53G, descend on ILS, report a four-mile final, runway 30»).
Consultando l’audio registrato a partire dalle ore 14:30 (GMT/UTC, archiviato qui), intorno al minuto 4:17 il pilota ringrazia la torre di controllo per l’aiuto fornito, ricordando i problemi riscontrati con il GPS: «Thank you for your support. We had GPS issues on our side, so that’s why we had to proceed conventional».
Nessuna indagine
Il primo ministro bulgaro Rosen Zhelyazkov ha affermato che la gestione del traffico aereo è avvenuta nel pieno rispetto dei protocolli, descrivendo l’anomalia GPS come una conseguenza collaterale del contesto bellico regionale. Secondo il premier, non vi è motivo di aprire indagini né di considerare l’episodio come una minaccia ibrida o informatica.
Conclusioni
Riguardo al caso del volo di Ursula von der Leyen verso Plovdiv, non si riscontra un’ora di holding come raccontato dal Financial Times. Soprattutto, non c’è stato alcun atterraggio “a vista” né con l’uso di mappe cartacee. L’audio fornito da LiveATC dimostra che l’equipaggio abbia riscontrato un problema GPS durante l’avvicinamento e ha scelto di passare a una procedura strumentale alternativa basata sull’ILS. Una ricostruzione che Flightradar24 non può rilevare, in quanto si basa su dati ben diversi da quelli riscontrati effettivamente durante il volo.
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