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Moda, ristoranti, squadre di basket e un palazzo signorile in centro a Milano: Giorgio Armani si lascia alle spalle un impero da quasi 5 miliardi

04 Settembre 2025 - 17:03 Gianluca Brambilla
giorgio-armani-impero-economico
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La società fondata dallo stilista piacentino, fondata nel 1975 con 10 milioni di lire, oggi vale una fortuna. E tutti gli affari ora passano nelle mani della sua fondazione

Come ogni sovrano che si rispetti, anche «Re Giorgio» lascia dietro di sé un regno imponente. Nel caso di Giorgio Armani, scomparso oggi all’età di 91 anni, vale oltre 4,5 miliardi di euro. Lo stilista lombardo ha lasciato un solco profondissimo nel mondo della moda e anche con gli affari non se l’è cavata affatto male. Era il lontano 1975 quando Armani fondò il suo marchio con circa 10 milioni di lire. A mezzo secolo esatto di distanza, lascia in eredità un impero economico che ha pochi eguali nel panorama della moda italiano del lusso.

Il cuore dell’impero di Giorgio Armani

Al cuore dell’impero economico – che si cela dietro i 650 negozi distribuiti in tutto il mondo e circa 8.700 dipendenti – c’è la Giorgio Armani S.p.a., attiva da cinquant’anni e mai quotata in Borsa, di cui lo stilista è stato storicamente azionista al 99,9%, con il rimanente 0,1% affidato alla Fondazione che porta il suo nome. I conti della holding di Armani sono da far invidia: un totale attivo di 4,22 miliardi euro e un patrimonio netto perfettamente equivalente, segno che l’azienda di fatto non ha alcun debito da saldare. Lo scorso anno, la Armani S.p.a. ha risentito come tanti altri competitor del rallentamento del mercato del lusso, chiudendo l’esercizio con 2,445 miliardi di euro di ricavi, in calo rispetto del 5% rispetto all’anno precedente. Ma il 2024 è stato anche un anno record per gli investimenti: 332 milioni di euro contro i 168,5 milioni del 2023.

ANSA/Daniel Dal Zennaro | Lo stilista Giorgio Armani festeggia la vittoria dello scudetto dell’Olimpia Milano nel 2023

Gli hotel, i ristoranti e la pallacanestro con l’Olimpia Milano

La capogruppo Giorgio Armani S.p.a. si dirama soprattutto in quattro società interamente controllate dalla holding dello stilista piacentino. C’è la Giorgio Armani Retail S.r.l., che gestisce la rete dei negozi monomarca e nel 2024 ha fatto registrare ricavi per 366 milioni. C’è la G.A. Operations S.p.A., che si occupa del lato più strettamente produttivo, con oltre 765 milioni di ricavi nello stesso anno. Ma c’è anche il lato sportivo di Armani, che nel 2008 ha acquistato la Pallacanestro Olimpia Milano, la squadra di basket per eccellenza del capoluogo lombardo che ha chiuso il 2024 con quasi un milione di euro di perdite. E a proposito di perdite, va peggio alla Alia S.r.l., società del gruppo Armani che si occupa di ristoranti e caffè, che lo scorso anno ha perso quasi due milioni. Di recente, lo stilista ha acquistato anche La Capannina, storico locale di Forte dei Marmi, per dodici milioni di euro. Per finire, ci sono la Y Hub S.r.l. che spazia dalla moda al retail, dallo sport alla cucina, e che restituisce la visione di un marchio non solo come maison, ma come universo culturale e imprenditoriale.

Le avventure di Re Giorgio nel mattone

Nel portafoglio imprenditoriale di Giorgio Armani, oltre al core business della moda, c’è spazio anche per il mattone, con la società L’Immobiliare S.r.l., che gestisce immobili di pregio, tra cui la sede di Armani in via Borgonuovo a Milano. Nel 2024, il side business di «Re Giorgio» presentava un attivo di 285 milioni di euro e un patrimonio netto di circa 284 milioni. L’esercizio si è chiuso però con 5,8 milioni di perdite, dopo tre anni consecutivi di utile (8,2 milioni nel 2021, 6,8 milioni nel 2022, 8,2 milioni nel 2023).

I conti della società restano però più che solidi, con le immobilizzazioni materiali (terreni e fabbricati) che valgono 120 milioni di euro e con le immobilizzazioni finanziarie (partecipazioni in altre società) che si attestano sui 141 milioni. Agli immobili controllati da L’Immobiliare S.r.l si aggiungono poi quelli intestati a Giorgio Armani in persona e di cui lo stilista detiene in quasi tutti i casi l’usufrutto. Tra questi spicca senz’altro il palazzo di via Borgonuovo, a Milano, classificato come «abitazione di tipo signorile», che conta 101 vani e ha un valore stimato di quasi 27 milioni di euro. Ma c’è anche un palazzo a Forte dei Marmi da poco meno di 5 milioni di euro con tanto di garage e un piccolo bosco.

ANSA/Paolo Giandotti | Sergio Mattarella consegna a Giorgio Armani l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nel 2021

Tutto l’impero passa nelle mani della sua fondazione

Tutto questo impero, come programmato da tempo, passerà nelle mani della fondazione intitolata allo stesso Giorgio Armani e guidata da tre uomini: Pantaleo Dell’Orco, braccio destro dello stilista, il nipote Andrea Camerana e il banchiere Irving Bellotti, ad di Rothschild italia. Saranno loro tre a traghettare il marchio della moda – ma anche tutti i business correlati – nei prossimi decenni.

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