Ultime notizie Donald TrumpGazaMostra del Cinema di VeneziaUcrainaUS Open
ESTERICessate il fuocoDonald TrumpEmmanuel MacronFranciaKievNegoziati di paceRussiaSpese militariUcrainaUnione europeaUSAVideo

Summit dei volenterosi, Macron: «Da Mosca offerte immorali e illegali». Meloni insiste: «L’Italia non invierà truppe» – Il video

04 Settembre 2025 - 17:32 Alba Romano
coalizione volenterosi garanzie sicurezza
coalizione volenterosi garanzie sicurezza
A Parigi la riunione convocata dal presidente francese sulle garanzie di sicurezza per Kiev. Trump striglia l'Europa: «Basta acquistare petrolio dalla Russia»

Ventisei Paesi della cosiddetta Coalizione dei volenterosi «si sono impegnati a inviare truppe in Ucraina come forze di rassicurazione fin dal giorno seguente alla firma di una pace», ma «ognuno lo farà con le sue modalità». L’annuncio arriva dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha presieduto il vertice all’Eliseo insieme al premier britannico Keir Starmer (a distanza). La grande attesa creata ad agosto dal vertice Trump-Putin in Alaska, seguito da quello «eccezionale» alla Casa Bianca con Volodymyr Zelensky e sette leader europei, è andata almeno sin qui delusa: spiragli concreti di tregua, per non dire di pace, tra Russia e Ucraina continuano a non vedersene e un possibile vertice Putin-Zelensky resta lontanissimo. Ciononostante, i Volenterosi hanno voluto nuovamente riunirsi per «finalizzare delle garanzie di sicurezza robuste per l’Ucraina», ha detto questa mattina Macron, che sin da ieri sera ha ospitato a Parigi Zelensky.

Macron e le garanzie di sicurezza offerte dai 26 Paesi

A tirare le somme del vertice, alla fine dei lavori, è il padrone di casa Macron, che – con Zelensky al suo fianco – torna ad attaccare Putin: «Il problema è Mosca e questa sua guerra di aggressione. Esigendo come precondizione a qualsiasi discussione di pace il ritiro dell’esercito ucraino da un territorio più o meno equivalente a quello che è costato circa 250.000 morti e un milione di soldati fuori combattimento alla Russia, Mosca formula un’idea immorale, illegale ed impossibile». E sulle garanzie di sicurezza a cui i 26 Paesi riuniti dal presidente francese – tra cui l’Italia – hanno accettato di contribuire, Macron precisa che ognuno parteciperà a suo modo: chi inviando truppe sul territorio, chi mettendo a disposizioni basi Nato.

Italia contraria all’invio di truppe, la Germania prende tempo

La premier italiana Giorgia Meloni e il cancelliere tedesco Friedrich Merz – da sempre freddi sull’ipotesi di schierare truppe d’interposizione in Ucraina dopo il cessate il fuoco – hanno partecipato alla riunione in video-collegamento, senza cambiare di una virgola le proprie posizioni. Nel suo intervento, riferisce Palazzo Chigi, la premier ha ribadito «l’indisponibilità dell’Italia a inviare soldati in Ucraina». Il cancelliere tedesco si limita a prendere tempo e in una nota ufficiale del Bundestag dice che la Germania «deciderà in merito a un intervento militare a tempo debito, una volta chiarite le condizioni quadro». All’incontro di oggi all’Eliseo si sono collegati anche lo spagnolo Pedro Sanchez (per problemi all’aereo) e i leader di Australia, Bulgaria, Canada, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Irlanda, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Montenegro e Norvegia. Anche dopo la riunione, la posizione di Italia e Germania non cambia di una virgola.

Gli altri partecipanti al vertice

Presenti al vertice all’Eliseo sono invece, con Macron e Zelensky, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e quella della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente finlandese Alexander Stubb e ancora i premier di Belgio, Danimarca, Olanda e Polonia. Ma soprattutto a presenziare alla prima parte della riunione è stato Steve Witkoff, l’inviato speciale di Donald Trump per i negoziati più delicati del pianeta, compreso quello russo-ucraino. A margine del vertice Witkoff ha incontrato il consigliere di Zelensky Andriy Yermak insieme ai consiglieri diplomatici e di sicurezza di Macron, Starmer, Merz e Meloni (Fabrizio Saggio).

Trump all’Europa: «Stop all’acquisto di petrolio russo»

Alle 14 i leader europei hanno avuto una riunione telefonica con Donald Trump: come ammesso dagli stessi Volenterosi, le garanzie di sicurezza offerte per il futuro all’Ucraina – dall’ipotesi di uno strumento di protezione come l’articolo 5 Nato a quella di truppe d’interposizione con copertura aerea – non potranno prendere forma senza chiari impegni degli Usa, ed è su questo che Macron, Starmer e gli altri leader oggi cercano conferme. Nella notte Trump ha dato ancora una volta segnali incerti da decifrare. «Ho seguito la situazione, l’ho vista e ne ho parlato con il presidente Putin e il presidente Zelensky. Qualcosa accadrà, ma non sono ancora pronti. Ma qualcosa succederà. Ce la faremo», ha detto il presidente Usa in un’intervista a Cbs. Nel corso della telefonata, Trump ha detto ai leader europei di smettere di acquistare petrolio russo, che a suo dire sta aiutando Mosca a finanziare la guerra in l’Ucraina. E per lo stesso motivo, ha chiesto di esercitare più pressioni economiche sulla Cina.

Foto di copertina: EPA/Cristophe Petit Tesson | Emmanuel Macron e Volodymyr Zelensky fuori dall’Eliseo

leggi anche