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Regionali in Puglia, domani arriva Schlein. I dubbi di Decaro sull’incontro, chi potrebbe sostituirlo per la corsa

04 Settembre 2025 - 19:46 Sofia Spagnoli
antonio decaro
antonio decaro
È salito su un aereo da Bruxelles con destinazione Puglia: "Al 90% ci sarà", ma nel Pd la tensione resta altissima.

Antonio Decaro salirà davvero sul palco della Festa dell’Unità a Bisceglie per ricevere, di fatto, l’investitura ufficiale da Elly Schlein come candidato alle regionali in Puglia? Oppure lascerà la segretaria dem e il segretario regionale del Pd, Domenico De Santis, soli, su una passerella che rischia di trasformarsi in un clamoroso flop? E’ la domanda che si chiedono un po’ tutti nelle 24 ore che precedono il l’appuntamento di venerdì 5 settembre, in programma alle ore 20.00. Ventiquattr’ore di chiamate, contro chiamate, perplessità tra tutti i dem: «Ah, non so» è la risposta che circola per la maggiore. Ma alla fine, una conferma – strappata a fatica – arriva dall’area riformista: «Decaro va, al 90%». Un indizio in più, nel pomeriggio: «È partito poche ore fa da Bruxelles, nel giro di un’ora sarà in Puglia». In mattinata è arrivata anche la conferma ufficiale della presenza di Schlein. Insomma, il trio dovrebbe esserci tutto. Ma quel 10% di incertezza paventato continua ad aleggiare, lasciando spazio a qualche dubbio. «Che io sappia, ci sarà… però poi, sai com’è».

Tensione alle stelle nel Partito democratico

Che faticaccia per Elly Schlein, che sperava di chiudere rapidamente il dossier Puglia dopo le trattative complesse emerse in altre regioni chiave come Toscana e Campania. Invece, anche qui, nulla è scontato. Il nome su cui puntare è sempre stato uno solo: Antonio Decaro. Forte di 490mila preferenze ottenute alle ultime elezioni europee, è stato da subito il candidato ideale per la segretaria, ma anche per il resto della coalizione. Eppure, a poche ore dall’appuntamento alla Festa dell’Unità, la tensione nel Pd è alle stelle. In molti, dentro il partito, non riescono a spiegarsi – o lo fanno solo in parte – l’atteggiamento di Decaro. L’ex sindaco di Bari ha fatto fuori Michele Emiliano in un batter d’occhio, ma ora chiede “con gentilezza” a Nichi Vendola di fare un passo indietro. «Il problema è lui», ammettono con frustrazione alcuni dem riferendosi a Decaro. «Il partito ha fatto tutto quello che poteva: gli abbiamo tolto Emiliano dai piedi. Ma su Vendola non possiamo intervenire. Siamo il partito del “testardamente unitari”. E, a essere onesti, Decaro è già stato corteggiato abbastanza».

Il piano B? Boccia il preferito

E se per qualcuno all’interno del Pd tutto questo teatrino non è altro che una messinscena dal finale già scritto — la candidatura di Antonio Decaro — per molti altri le cose non sono così scontate. C’è chi, con un pizzico di nichilismo, sta già ragionando su un piano B. O quanto meno non esclude che le cose possano prendere una piega diversa dal previsto. «Siamo sul piano del surreale. Qui tutto è possibile», sospira un dem. E così, inevitabilmente, iniziano a circolare altri nomi. Il più chiacchierato è quello di Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, ex ministro nel governo Conte II e figura di peso in Puglia. «Sarebbe certamente all’altezza», ammettono in molti. Ma per altri è poco probabile: «Ormai è concentrato su Roma, e poi Schlein ha bisogno di uno come Boccia al Senato. Risolvere un problema in Puglia potrebbe aprirne un altro nella Capitale».

Laforgia e Vendola

Quel che è certo, ammettono fonti interne, è che «se Decaro dovesse fare un passo indietro, servirà comunque una soluzione pugliese». Tra i nomi che circolano c’è quello di Michele Laforgia, candidato sconfitto alle ultime comunali di Bari, sostenuto da M5S, Avs e Iv, e percepito come alternativo sia a Decaro che a Emiliano. E poi c’è lui: Nichi Vendola. L’altra “suocera” politica che Decaro vorrebbe gentilmente accompagnare all’uscita. Una cosa, però, è certa: dopo l’evento di domani sera a Bisceglie, le dinamiche in Puglia saranno molto più chiare. E un nome potrebbe emergere già nelle prossime 24 ore.

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