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Scoperti migliaia di video rubati da oltre duemila telecamere di sorveglianza. Le registrazioni in vendita online prese da case, centri estetici e studi medici

04 Settembre 2025 - 12:56 Cecilia Dardana
telecamere casa spionaggio privato
telecamere casa spionaggio privato
Sul sito, attivo almeno da dicembre 2024, gli utenti potevano acquistare l’accesso a una videocamera, ottenere contenuti esclusivi o addirittura prenderne il controllo

Un portale sul clear web, raggiungibile senza particolari competenze tecniche e indicizzato dai comuni motori di ricerca, ospitava migliaia di registrazioni video rubate da oltre 2.000 telecamere di sorveglianza installate in abitazioni, centri estetici e perfino studi medici. A scoprire la piattaforma è stata la società trevigiana Yarix, centro di competenza per la cybersecurity di Var Group, che ha subito segnalato il caso alla Polizia Postale.

La possibilità di acquistare l’accesso a una videocamera

Secondo le analisi, il sito era attivo almeno da dicembre 2024 e permetteva a chiunque di accedere gratuitamente a brevi estratti delle registrazioni. Ma non solo: per una cifra compresa tra 20 e 575 dollari, gli utenti potevano acquistare l’accesso a una videocamera, ottenere contenuti esclusivi o addirittura prenderne il controllo.

Video catalogati per stanze, persone e attività

Gli hacker avevano creato un vero e proprio catalogo a pagamento, suddividendo i contenuti per stanze, persone e attività riprese. Le registrazioni provenivano da diversi Paesi, tra cui Francia, Germania, Russia, Ucraina, Messico e Argentina. In Italia, sono già stati individuati circa 150 video. Alcuni dei filmati risultano particolarmente popolari: più di uno ha superato le 20.000 visualizzazioni.

Un rischio concreto per la privacy

Dopo i casi della piattaforma Phica e del gruppo Mia Moglie, su cui la procura ha aperto una maxi inchiesta, anche questo mette in luce quanto possa essere vulnerabile la sfera privata delle persone quando dispositivi di uso comune, come le videocamere domestiche, non vengono adeguatamente protetti. Un problema che non riguarda solo i sistemi professionali, ma anche le telecamere acquistabili online e spesso installate senza misure di sicurezza avanzate.

Le indagini della Polizia postale sui video rubati

Le indagini della Polizia Postale sono in corso per cercare di risalire agli autori della piattaforma e bloccare la diffusione delle immagini. Nel frattempo, gli esperti di cybersecurity ricordano alcune regole base: non lasciare le impostazioni di default, aggiornare i firmware e utilizzare password complesse e uniche per ciascun dispositivo.

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