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Clemente Mastella e il figlio candidato alle elezioni in Campania: «E allora? Il Pd è pieno di massoni»

06 Settembre 2025 - 06:16 Alba Romano
Clemente Mastella
Clemente Mastella
L'ex ministro: ho portato 100 mila voti e mi fanno la guerra

Clemente Mastella è molto felice che suo figlio Pellegrino sia candidato alle elezioni regionali in Campania. Ma, dice oggi al Fatto Quotidiano, non gli sta bene che venga definito un “figlio di”: «Embè? Lui mica è un raccomandato: con tutti i figli di, il Pd vuole fare la morale a me? È uno strano dualismo morale, lo stesso che registro sul caso massoni». Il riferimento è a Prato, ma soprattutto alla Campania: «Ma è lo stesso Pd che a Benevento candidò contro di me il capo della massoneria locale? E non era sottosegretario del Pd Umberto Del Basso De Caro, iscritto al Grande Oriente d’Italia e al cui avo è intitolata una loggia?».

Mastella, i massoni e i figli di

L’ex ministro della Giustizia dell’ultimo governo Prodi parla delle differenze tra Prima e Seconda Repubblica: «Ovunque vada non sento che rimpianti da parte dei cittadini che fanno il paragone con questi di oggi e non vanno più a votare: non ne possono più dei partiti ectoplasma». Ma del resto, spiega, «il Pd è l’unico partito al mondo delle doppie primarie, prima quelle degli iscritti e poi quelle di chi passa per strada». Mastella dice di non avercela con Elly Schlein: «Si pagano errori originari: il primo è stato quello di voler fottere i democristiani della Margherita. Oggi il Pd non arriva al 22%».

Renzi e Calenda

Secondo Mastella bisognerebbe rifare la Margherita: «Renzi e Calenda mica sono centro, e comunque hanno fatto solo casino». E ancora: «Alle ultime Regionali io ho portato oltre 100 mila voti, ma a livello locale mi fanno la guerra. Ma si può?». Poi, nello specifico: «Guardi quello che sta accadendo in Puglia o in Campania: questo lungo menare il can per l’aia è il naufragio della ragione, manco in Papuasia. La butto lì: se il centrodestra avesse dei candidati almeno decenti, rischierebbe di vincere».

Il segreto

Il sindaco di Ceppaloni dice che «c’è un limite a tutto, non si può sottoporre la gente a questo spettacolo. Poi si stupiscono perché uno come me prende ancora un sacco di voti». Infine, spiega qual è il suo segreto: «Quest’anno ho festeggiato il cinquantesimo anniversario di matrimonio, l’anno prossimo il mezzo secolo di impegno in politica, respirando l’alito delle persone nella buona e nella cattiva sorte. In tempi buoni e in quelli cattivi, anche facendo un po’ di clientela: ma se si presenta un padre che mi chiede aiuto per il figlio disoccupato, che faccio, gli dico di no? Io ho un rapporto ombelicale con il territorio: sa quante domeniche ho trascurato i miei figli per stare con la gente?».

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